Dal debutto di giugno alla Torre dei Sogni, l’arte titanica di ‘Gino Terreni’ a teatro

Dal debutto del 24 giugno scorso alla Torre dei Sogni, ai confini tra Empoli e Montespertoli, il primo esperimento di una serie dedicata a “Gino Terreni: i tempi della memoria, l’arte di raccontare la vita”, le opere e la vita dell’artista titanico, poliedrico empolese, narrate attraverso il racconto affascinante del teatro in un'originale realizzazione. Venerdì 23 settembre, alle 21, alla sala teatro "Il Momento", in via del Giglio 59, a Empoli, si terrà la rappresentazione teatrale intitolata "Gino Terreni: i tempi della memoria, l'arte di raccontare la vita" di e con Gilberto Colla e Leonardo Giovanni Terreni; montaggio immagini e suoni a cura di Nicolas Baggi. L’evento è stato realizzato dalla associazione teatrale Plantago e Archivio Gino Terreni, col patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Empoli.
IL PROGETTO ‘L’ARTE DI RACCONTARE LA VITA’ - Il progetto, nato da un’idea di Leonardo Giovanni Terreni, che vede coinvolti Plantago e l’Associazione Archivio Gino Terreni, di cui lo stesso Leonardo è fondatore e presidente, è articolato in più fasi: quello che si è tenuto sabato è il debutto, un primo riscontro con il pubblico che ha avuto la possibilità anche di esprimere il proprio parere e le proprie opinioni a fine serata, in modo che lo spettacolo sia il più possibile interessante e fruibile a tutti, soprattutto ai giovani. Perché, tra i vari modi per ricordare Gino Terreni, c’è proprio quella di portare l’artista empolese direttamente nelle scuole per sensibilizzare i più giovani sulle problematiche della guerra grazie ad aneddoti raccontati da Leonardo e Gilberto Colla, che ne ha curato l’elaborazione per la scena, sul palco. Tra effetti sonori, musiche, proiezione delle opere più significative dell’artista e sorrisi, ripercorriamo la vita di Gino Terreni, concentrandosi particolarmente sui tragici fatti della seconda guerra mondiale, della Resistenza e, come sottolineato dallo stesso Leonardo, anche dei bombardamenti a Sarajevo, “che ne condizionarono l’esistenza e le opere”.

COSÌ COMMENTA LEONARDO GIOVANNI TERRENI - “Credo fermamente che il teatro sia uno degli strumenti più affascinanti ed efficaci per la presentazione al grande pubblico sia della vita intensa e travagliata intimamente che delle opere di un artista poliedrico come è stato mio padre. Il teatro porterà Gino Terreni più vicino alla gente. Grazie alla sua immediatezza sarà più facile assimilare la sua lunga biografia, perché raccontata a più voci e con immagini ad effetto, direttamente da chi lo ha conosciuto e seguito per una vita intera. Non essendo del settore, mi sono affidato all’amico e bravissimo attore drammatico Gilberto Colla, esperto nel “raccontare” la vita di famosi artisti del passato, come gli Impressionisti, che mi ha affiancato nella difficile stesura e nel relativo adattamento dei testi. Spero fortemente che questo lavoro possa servire a tutti, giovani e meno giovani, a rimettere a fuoco la propria memoria”. La quantità delle opere che ha fatto – e continua a fare – e la varietà delle materie che ha modellato plasmato e dipinto, fanno di Gino Terreni un artista silenziosamente titanico. Di un artista, si sa, conta soprattutto il messaggio e la qualità: dell’uno e dell’altra dà vittoriosamente conto questa eccezionale mostra che, mentre il Maestro è oggi vivacemente operante, riassume quasi settant’anni di suo lavoro. Terreni ha modellato e modella il bronzo, lavorato le crete, scolpito il marmo, praticato in gran misura l’affresco; sovente la pittura ad olio; con alti risultati ha anche creato bellissime serie di incisioni. Terreni sta con i piedi ben piantati nella storia, ne legge la trama tragica, ne testimonia gli orrori, ma continua a nutrire una speranza di pace.

Fonte: Comune di Empoli - Ufficio Stampa

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