
Il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, ha commentato in una nota le vicende di questo pomeriggio a Empoli, quando i tifosi nerazzurri e quelli del Brescia si sono scontrati prima della sfida al Castellani.
Tanti i daspo e gli arresti, oltre ai feriti tra civili e polizia. Ecco le parole del primo cittadino: "Il rifiuto opposto da Petroni alla richiesta di un incontro con il vertice di Equitativa presente in città, presenza e richiesta che erano state già annunciate mercoledì scorso a San Rossore, lo giudico un grave errore e un gesto di arroganza. E' anche un rifiuto rivolto ad una mia esplicita e riservata richiesta. Ne prendo atto con grande dispiacere. Io invece incontrerò Abdul wahab Al-Halabi e Pablo Dana che sono venuti a Empoli e poi a Pisa e che gentilmente mi hanno chiesto di poter spiegare le loro ragioni e le loro proposte, e di poter rispondere alle mie richieste, da unici interessati all'acquisto di una società che fino a ieri era dichiarata in vendita. Ma la mia aspettativa e quella di tantissimi pisani, di fronte alla persistente crisi dell'A.C. Pisa 1909, era che finalmente si svolgesse un incontro diretto fra le parti, senza terze presenze, per una vera e conclusiva trattativa. Libera ognuna parte di rispondere secondo le proprie responsabilità. Spero in un ripensamento. Lo chiedo fino a che c'è tempo".
La nota prosegue: "Lo scontro avvenuto fuori dallo stadio e prima della partita va condannato e i responsabili, individuati dalle riprese video delle forze dell'ordine e dalle indagini, pagheranno. A Empoli c'è stato un grande pubblico e si è vista ancora una volta una tifoseria organizzata che ha rispettato le regole, assecondando il lavoro positivo di chi garantisce la sicurezza, e che ha sostenuto la squadra con entusiasmo. E' triste esporsi a critiche che penalizzano una città che ha chiesto un aiuto con serietà e poi, non per sua responsabilità, ha vissuto e vive una grave crisi della società calcistica, nonostante la fortissima reazione alle ingiustizie e i successi sportivi. Ora tutto rischia d'essere più difficile e ogni scelta dovuta si fa ancora più urgente. Diventa ancora più pesante il prezzo che si paga alla fuga dalle responsabilità che per settimane decisive la proprietà dell'A.C. Pisa 1909 ha colpevolmente dimostrato".
Fonte: Comune di Pisa - Ufficio Stampa
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