CasaPound, vandali in azione contro quattro sedi in Toscana

foto di archivio

Vandali in azione la notte scorsa contro le sedi di CasaPound a Lucca, Pescia, Pistoia e Grosseto. A denunciare gli "imbrattamenti con letame e vernice rossa" è il responsabile regionale di CasaPound Toscana, Eugenio Palazzini, che ricorda come i vandali hanno agito proprio "mentre tutti i militanti sono impegnati nella Festa nazionale di Chianciano Terme (Siena) e sui luoghi del recente terremoto". "Evidentemente in Toscana esiste qualcosa simile alla mafia: si chiama antifascismo. E come la mafia - dice Palazzini - colpisce sempre di notte e alle spalle. Questo è il livello dell'estrema sinistra toscana".

Per CasaPound "la gravità nonché l'infamia del gesto e la codardia" di chi ha agito, è rappresentata anche dal fatto che gli autori sapevano che non avrebbero "rischiato di trovare qualcuno", e ciò ricorda "tantissimo gli attentati della mafia contro chi si rifiuta di pagare il pizzo". "Questa - continua la nota del coordinatore regionale - è la conferma di come l' antifascismo sia incapace di creare un qualche progetto credibile, ma è anche la conferma che se gli antifascisti sono gli esecutori materiali, ci sono anche mandanti morali ben precisi che prima provocano ad arte questo clima di odio e tensione salvo poi starsene zitti e guardandosi bene dal condannare i danneggiamenti". "Così come Enrico Rossi e l'ANPI hanno più volte chiesto che ci fosse impedito di organizzare la nostra tre giorni nella città termale - conclude Palazzini - sarebbe gradita una parola o un gesto di solidarietà nei nostri confronti e di condanna per i vigliacchi, ma siamo certi che si chiuderanno in un silenzio tanto assordante quanto eloquente sul loro pensiero. Comunque di una cosa possono esseri sicuri già da ora, cioè che a questi gesti CasaPound risponderà come sempre: con l'impegno, il volontariato e l'aiuto concreto agli italiani".

La condanna del sindaco Tambellini
"Quanto accaduto alla sede di CasaPound è da condannare senza riserve e non può avere alcun tipo di giustificazione. Gesti violenti come questo, qualunque ne sia la motivazione o la matrice, sono inaccettabili. Il confronto politico non può avvenire in questo modo, con gesti vandalici lontani da qualsiasi dialettica politica. La nostra Costituzione stabilisce molto bene l’ambito entro il quale avviene la discussione politica, con la garanzia per tutti di poter esprimere le proprie posizioni. Non sono questi i modi che possono essere usati per affermare le proprie idee e il dissenso. Il rispetto di ciò che è diverso impone a tutti noi regole a cui ci dobbiamo attenerci per non trasformare la politica in scontro. Saranno ora le Forze dell’Ordine ad accertare le responsabilità".

Fonte: Ufficio Stampa

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