L’importanza di una buona preparazione atletica, ne parla Alessandro Bertuccelli, nuovo preparatore atletico della Lai Palla

Alessandro Bertuccelli

Iniziata la preparazione atletica per prima squadra e giovanili sotto l’occhio attento di Alessandro Bertuccelli il nuovo preparatore atletico della Lai Pallacanestro. Pisano di origine ma Aglianese d’adozione, viene da un’esperienza di grande prestigio avendo seguito lo scorso anno la Giorgio Tesi Pistoia di A1.

-Salve Alessandro, che esperienza è stata quella che hai fatto lo scorso anno a Pistoia?
-Esperienza fantastica, societa’ professionistica di serie A, non potevo fare un “rodaggio” migliore, praticamente un’esperienza che mi ha formato sul campo, grazie all’incontro con Mazzoncini, attuale preparatore atletico di Pistoia, conosciuto per via della preparazione della tesi di laurea di scenze motorie a Firenze. Proprio a Mazzoncini chiesi come poter fare un po’ d’esperienza e lui mi ha portato nel suo mondo sportivo della Giorgio Tesi, dapprima seguendo dalle tribune e prendendo appunti su esercizi e metodi di lavoro per quattro o cinque mesi, fino a scendere in campo al suo fianco per capire meglio quello che è il lavoro che dalle tribune puo’ sfuggire. In seguito mi ha contattato per fargli da assistente nella stagione 2015/16 in A1, oltre a vari tornei in giro per l’europa, quindi non posso che ringraziare sia la societa’ Pistoia Basket, sia Gianluca Mazzoncini che mi ha di fatto introdotto in questo mondo. Oltretutto vengo da 22 anni di pallacanestro giocata dato che ho iniziato da piccolissimo….passione sfrenata per questo sport.

-Partire dalla serie C Gold come prima esperienza “autonoma” è un’ottima opportunità quindi…
-Passare da una societa’ professionistica, dove a partire dal presidente fino all’ultimo uomo ci si dedica solo al basket, ad una realta’ semiprofessionistica come qui a Empoli, non mi spaventa perché so qual è il mio punto di partenza, imparando ogni giorno cose nuove anche dai ragazzi. La base è buona e posso mettere a disposizione la mia seppur breve esperienza per questi colori, quindi testa bassa e pedalare, con la neccessaria umilta’ come dice il Coach Angelucci!!

-Che tipo di preparatore sei?
-Sono un “duro” ma non duro, qundo si lavora, quando si è all’interno di quel rettangolo di gioco è d’obbligo, serieta’ e professionalita’, che sia un quarto d’ora o che sia una seduta di una giornata intera, ci deve essere distinzione tra il mio ruolo e quello degli atleti, ti ripeto, venendo da una societa’ professionistica mi hanno abituato alla massima serieta’ nel momento del lavoro. Poi è chiaro che al di fuori del campo si ride e si scherza tutti insieme, ma appena scocca l’ora degli allenamenti,anzi da un quarto d’ora prima, pretendo la massima serieta’.

-Quale stato di forma hai trovato nei nostri ragazzi all’inizio della preparazione?
-Il gruppo è un gruppo ottimo, l’ho trovato in buonissime condizioni. Siamo partiti il 17 di agosto con dei test di valutazione del livello di forma fisica specificatamente allo sport basket, tutta una serie di dati in modo da poter preparare per ognuno dei ragazzi, un programma appropriato per risolvere eventuali problemi e per non danneggiarli in seguito. Gruppo ottimo, giovane pieno d’entusiasmo, un entusiasmo che mi ha da subito contagiato e che mi rende felice di poter essere qui ogni giorno con loro per questo progetto comune.

-Che tipo di preparazione hai studiato per prima squadra e per le giovanili?
-Il gruppo Under20/18 puo’ essere considerato alla pari della prima squadra, con carichi di lavoro magari leggermente differenziati in base all’eta’ ma con programmi praticamente uguali, mentre per gli Under15 la preparazione è impostata sulla crescita del ragazzo, dove si inizia a fargli capire come ci si comporta a livello fisico, un’introduzione, mi auguro per loro, ad una carriera da giocatore, costruendo basi solide e buon punto di partenza anche per trovarsi bene in futuro ovunque andranno e con chiunque li seguira’ a livello fisico.

-Spesso notiamo cali fisici di tutta una squadra durante le stagioni sportive in vari periodi dell’anno, causa di una cattiva preparazione iniziale o di un programma sbagliato nel tempo?
-Premmetto che non sempre l’esito di una partita o di una serie di partite negative vanno imputate alla preparazione, ci sono tante variabili in questi casi. Se pero’ si dovesse trattare di preparazine fisica sbagliata o programma sbagliato, questo lo si noterebbe dagli infortuni ad ogni singolo giocatore….squadra ricca di infortuni è il campanello d’allarme per valutare la preparazione atletica non proprio adeguata, ovviamente valutando traumi diretti o indiretti.

-Quali sono le regole base che ogni atleta aldila’ dell’eta’ dovrebbe seguire per essere al meglio prima di ogni incontro di basket?
-Questa è una domanda interessante, potremmo parlarne per una giornata intera, pero’ posso dirti che per esperienza personale, un professionista è professionista nella testa, è professionista chi dal martedi’ fino alla partita nel weekend, la sera non fa tardi e va a letto presto, è professionista colui che il lunedi’ giorno di riposo, la sera puo’ andare a fare i giri che vuole ma durante la giornata trova quel ritaglio di tempo da dedicare al proprio corpo, al proprio fisico, anche eventuali fastidi muscolari o dolorini, si tengano d’occhio facendo terapia, prevenzione, piu’ uno previene, piu’ uno cura il corpo, piu’ hai longevita’ a livello sportivo. Stile di vita, mangiare sano, fare le cose giuste al momento giusto, se si vuole essere degli sportivi, bisogna comportarsi in una determinata maniera. Anche durante l’estate, certo ci vuole un periodo per staccare la spina, pero’ si tiene sempre d’occhio il fisico per ripartire bene a settembre……rispetto per il proprio corpo,professionisti nella testa!

-Sei soddisfatto dell’ambiente trovato in questa tua nuova esperienza professionale?
-Si, passaggio dalla A1 alla C Gold ovviamente diverse, ma societa’ estremamente organizzata in tutti i reparti, con persone disponibili e con un Coach, Angelucci , di grande esperienza, persona squisita, con cui ho instaurato subito un ottimo rapporto di dialogo e di comunicazione.

-Dove possono arrivare questi ragazzi e queste squadre, seguendo le tue direttive?
-Mi auguro personalmente che i ragazzi possano arrivare fin dove il loro fisico li possa portare, e che durante l’anno riescano a sopperire a quelle mancanze che all’inizio preparazione abbiamo evidenziato e deciso di colmare con il lavoro da me consigliato.

Buon lavoro Alessandro.

Fonte: Lai Pallacanestro - Ufficio Stampa

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