Festa dei primi dieci anni di attività per il centro La Meridiana gestito dall’associazione di volontariato Solidarietà Caritas, giovedì 8 settembre 2016 nella sede di via Roma a Scandicci; per celebrare la ricorrenza alle 18 la Messa nella parrocchia di Santa Maria a Scandicci, alle 19 un momento di incontro presso il centro La Meridiana in via Roma 115, e alle 19,45 un’apericena offerta dalla parrocchia e dalla Caritas diocesana. La struttura del centro La Meridiana è definita dall’associazione Caritas “un condominio solidale”, dal momento che vi convivono diversi servizi: un centro di accoglienza per uomini senza fissa dimora, una residenza sanitaria per persone con disagio mentale, un luogo di accoglienza per donne con misure alternative al carcere, un centro diurno per anziani e tre appartamenti per persone o famiglie in difficoltà in convenzione con il Comune di Scandicci.
Il Centro Anziani è aperto tre giorni alla settimana dalle 15 alle 18, da settembre a metà giugno, e vede la presenza costante di circa 50 persone per volta.
Da cinque anni è iniziata l’accoglienza per donne provenienti da Sollicciano con misure alternative al carcere; si tratta dell’unico servizio con questo modello esistente nel territorio di Firenze e Scandicci, e ad oggi ha già accolto 20 ospiti.
Il Centro di accoglienza uomini ha ospitato fino ad oggi 95 persone “di ogni lingua, popolo e nazione”, come spiegano i gestori del centro, “con la presenza di volontari in ogni giorno della settimana”.
La struttura residenziale psichiatrica accoglie persone provenienti da strutture comunitarie terapeutiche o dal territorio dell'Azienda Sanitaria di Firenze, assistite nell'ambito dei progetti terapeutici elaborati dalle Unità funzionali per la Salute mentale della stessa. L’obiettivo è quello di dare una risposta terapeutica riabilitativa, residenziale e transitoria, a soggetti con verificate competenze di autonomia personale e con potenzialità di reinserimento territoriale, oltre a contribuire a costruire le condizioni per il reinserimento dell’ospite al termine del percorso in struttura, in contesti nei quali si esplichi la maggiore autonomia possibile.
Fonte: Ufficio Stampa
<< Indietro