Un cordiale saluto a Tutti!
Stiamo per entrare nella terza decade di agosto, gli ultimi 10 giorni della stagione meteorologica estiva, ma il contesto barico prevalente non ha alcuna intenzione di cedere il passo ad un primo concreto break stagionale, rimandando a data da destinarsi per l'ennesima volta, quel cambio di pattern che ci avvicina a quello che viene definito il semestre freddo.
Non solo... stavolta l'anticiclone delle Azzorre troverà un alleato formidabile per consolidare meglio la campana anticiclonica; l'alta africana.
E' vero siamo oltre la metà del mese di agosto le notti allungano il passo, ma i termometri e gli igrometri per il tasso umido possono ancora salire sopra il livello di sopportazione da parte del nostro organismo.
Scendiamo nel dettaglio previsionale del fine settimana ormai alle porte, con un flebile influsso instabile in scorrimento sull'Italia settentrionale, che apporterà qualche rovescio in appennino nella giornata di domenica e solo cumuli innocui nelle zone interne, mentre il clima si manterrà leggermente più accettabile, grazie alla temporanea rotazione delle correnti verso occidente.
Un contesto che andrà via via scaldando già a partire da lunedì, con l'anticiclone delle Azzorre già affiancato sul suo lato meridionale dai primi richiami più caldi ed umidi provenienti dall'Africa settentrionale, in una situazione atmosferica inizialmente più torrida quindi meno afosa, grazie al posizionamento sulla penisola ellenica del residuale minimo barico, responsabile dell'instabilità dei giorni precedenti, che ruoterà almeno fino a martedì le correnti da est.
Con mercoledì la componente azzorriana sarà quasi del tutto fagocitata dall'afflato africano, con le solite termiche di tutto rispetto in quota (tra i 18 ed i 20 C° a 850 Hpa), che riverseranno al suolo soprattutto nelle zone interne 34-36 gradi, con un tasso umido esponenziale, soprattutto verso la fine dello step previsionale, quando anche le foschie dense del mattino annunceranno i giorni più umidi e meno apprezzabili.
Una vera e propria via d'uscita al momento non viene contemplata nemmeno dai modelli a lungo termine, rimandando oltre i primi 5 giorni del mese di settembre persino un indebolimento del contesto anticiclonico.
Certo l'afflato africano potrebbe non accompagnarci fino a quei giorni in pompa magna, ma il fatto che il contesto barico subisca solo piccoli e inconsistenti cambi di rotta, non permetterà alle nostre case ormai "scaldate a dovere" di recepire i flebili e temporanei abbassamenti delle temperature.
Il fatto poi che una situazione di blocco barico si prolunghi per così tanto tempo, è una delle variabili che possono portare poi, nel momento del cambio di pattern, a quei fenomeni potenzialmente violenti a cui purtroppo sempre più spesso capita di assistere da spettatori inermi.
Baldacci Gordon