Un cordiale saluto a Tutti!
Ci troviamo di fronte alle ultime due settimane della stagione estiva meteorologica, ma il contesto barico non da cenni concreti di un cambio di passo, neppure a medio lungo termine, con l'anticiclone delle Azzorre che risponderà colpo su colpo ai deboli attacchi del flusso zonale nord-atlantico, che almeno a metà settimana proverà temporaneamente a rimescolare le carte in gioco.
Partiamo proprio da quel piccolo abbassamento dei geopotenziali sull'Italia settentrionale, con l'ingresso nella giornata di giovedì, di aria umida e più fresca, potenzialmente instabile nelle zone interne centro-settentrionali. Sia chiaro nessun break stagionale, solo una probabile passata temporalesca, con annesso temporaneo calo termico, provocato più dalla rotazione delle correnti verso nord-nord-est, che dai fenomeni che andranno a verificarsi.
Ovviamente nei prossimi due giorni monitoreremo l'evoluzione barica,ma i modelli a più riprese non danno un'importanza tale da creare preoccupazione o peggio allarmismo.
Successivamente andando incontro al terzo fine settimana di agosto, l'anticiclone delle Azzorre, in parte coadiuvato da un leggero inserimento più caldo da parte dell'Alta Africana, ristabilirà il suo dominio assoluto anche nelle zone interne e sui rilievi appenninici, riportando il termometro nei capoluoghi di provincia centrali oltre i 33-34 C°, valori che inizierebbero ad essere sopra le medie del periodo, trovandoci all'inizio della terza decade del mese di agosto.
Anche a fine step previsionale, non si vedono cenni di cambiamento degni di nota, con il solito anticiclone in espansione verso il resto del continente, e una disposizione dei venti verso est, provocata dal progressivo riassorbimento di quel rimane, del piccolo minimo depressionario, responsabile dell''instabilità di metà settimana.
Le temperature dopo il lieve calo che interverrà tra giovedì e venerdì, torneranno a salire, con punte di 34-35 gradi nelle zone interne, in estensione fino al termine del periodo preso in considerazione.
Infine a puro titolo statistico, vi posto una mappa a 384 ore, cioè al limite del lungo termine, in cui è evidente che salvo imprevisti, il mese di agosto si potrebbe chiudere sulla falsariga della seconda decade, rimandando a settembre o meglio, a data da destinarsi, quel break stagionale, che ci proietterebbe verso la fase calante del trimestre più caldo.
Certo, le giornate si stanno accorciando a vista d'occhio, e alla fine il tutto influirà nel declino naturale dell'estate, ma ciò non toglie che il caldo, magari con l'aggiunta di un maggiore tasso di umidità, figlio delle notti più allungate, possa ancora nelle zone interne farsi sentire.
Baldacci Gordon