Prima unione civile, Nardella: "Regaliamo il diritto alla libertà di amare"



Nella mattinata di oggi, giovedì 11 agosto, il sindaco di Firenze Dario Nardella ha officiato la prima unione civile nella storia del capoluogo toscano da quando è attiva la legge Cirinnà. Nell'anniversario della Liberazione di Firenze, nella Sala Rossa di Palazzo Vecchio, si sono uniti civilmente Mauro Mori e Michele Lorenzini e sono la prima coppia fiorentina a sposarsi con questo rito. "Prima volta che la nostra amministrazione celebra l'unione civile applicando la legge e ci siamo dati da fare per applicare nel miglior modo una forma che finora era quasi sperimentale" ha commentato il sindaco.

Grande dunque la soddisfazione del primo cittadino Nardella: "Abbiamo voluto che questa fosse anche la sala per le unioni civili, per dare quella giusta solennità e importanza a un momento del genere. Esprimere l'amore verso l'altro vuol dire anche fissare un sentimento verso l'altro ed è qualcosa di importante". L'11 agosto per Firenze, come ha sottolineato Nardella, non è un giorno come un altro: "Sono particolarmente grato per aver scelto questa data, perché oggi è il giorno della liberazione di Firenze. Oggi regaliamo il diritto alla libertà, quella di amarsi e essere felici. Vi auguro di rimanere invincibili col vostro amore e col vostro sorriso per tutta la vita".

Una grande folla ha assistito alle nozze di Mauro Mori e Michele Lorenzini, in molti hanno applaudito quando Nardella, in un gesto a suo modo storico per Firenze, ha pronunciato le solenni parole che dichiaravano Mori e Lorenzini uniti civilmente. Gli sposi, visibilmente emozionati, sono stati anche protagonisti del video che lo stesso Nardella ha pubblicato sul suo profilo ufficiale di Facebook.

Il sindaco ha dedicato alla coppia anche un aforisma del poeta indiano Tarun Tejpal: "'Due cose ci salvano nella vita: amare e ridere. Se ne avete una va bene. Se le avete tutte e due siete invincibili'. Vi auguro di mantenere per tutta la vita il vostro sorriso e il vostro amore", ha detto. Al termine del rito, Michele e Mauro si sono abbracciati e Nardella ha scherzato: "Mi raccomando, se litigate chiamatemi".

Le parole degli sposi

Poco dopo la celebrazione del rito, Mauro e Michele si sono soffermati a chiacchierare con i giornalisti. "La legge Cirinnà oggi ci ha dato una soddisfazione molto grande - hanno detto - certo, tutto questo non ci cambierà la vita, perchè stiamo insieme da 20 anni e continueremo nello steso modo, ma siamo orgogliosi perchè potremo continuare a costruire insieme con ancora maggiore sicurezza. Fin dall'approvazione della legge abbiamo stressato gli uffici comunali per capire il primo momento in cui sarebbe stato possibile unirsi civilmente, e lo abbiamo fatto. Certo, essendo in Italia non speravamo di poterci riuscire; invece quest'anno grazie ad una serie di evoluzioni di cui siamo stati felicissimi, ci siamo resi conto che potevamo farlo,e per questo abbiamo rinunciato alle ferie".

I due hanno spiegato di non aver mai pensato di celebrare il rito "all'estero: vivevamo felici ugualmente - hanno sorriso - e ritenevamo giusto che fosse l'Italia a darci questa possibilità". Sempre rispondendo alle domande dei cronisti, hanno anche spiegato di non aver "pensato ad adottare bambini: ora, poi, siamo abbastanza avanti con l'età, non siamo più giovanissimi, dunque sarebbe un impegno piuttosto grosso". Ad accompagnare Mauro e Michele fuori da Palazzo Vecchio, una colonna sonora pop rock: All you need is love, dei Beatles. Dopo la loro unione, il sindaco Nardella ne ha celebrata una seconda: anche in questo caso si è trattato di una coppia di uomini, entrambi toscani, Mauro Sottili, 69 anni, e Davide Caniglia, 44.

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