Palio di San Rocco Pellegrino, giornata dedicata alla cultura ebraica

Il Palio di San Rocco Pellegrino di San Miniato

Alle 18,45 il consueto appuntamento con le idee, in piazza XX settembre, al fresco dei cedri del Libano. Lilian Reggie Yechoua, Gianni Lusena, console per l’Italia della Repubblica di Colombia e Marilina Veca, autrice di “Splandiana (ed. Sensibili alle foglie), storia di una giovane donna sefardita. I tre tutti di origine ebraica, parleranno dell’origine stessa della parola Giubileo, derivata da tre parole ebraiche, cioè Yobel (ariete), Yobil (richiamo) e Yobal (remissione). Nel capitolo XXV del Levitico, infatti, il popolo ebraico viene incoraggiato a far suonare il corno (Jobel) ogni quarantanove anni per richiamare (Yobil) la gente di tutto il paese, dichiarando santo il cinquantesimo anno e proclamando la remissione (Yobal) di tutti gli abitanti. Nella Torah il Giubileo portava con sé la liberazione generale da una condizione di miseria, sofferenza ed emarginazione. E portava con sé la misericordia. Misericordia in ebraico si esprime con la parola rahamìn, legata al termine utero, più generalmente viscere. Esprime la qualità della compassione, nella natura della relazione tra padre e figlio, tra madre e figlio. Indica la protezione materna e quella paterna, il rapporto di amore incondizionato tra genitore e figlio, tra Dio e l’umanità. La misericordia è un aspetto della giustizia. Lo yobel, è legato all’idea di misericordia, all’equilibrio sociale: la cancellazione dei debiti, la liberazione degli schiavi, la restituzione del suolo. È la possibilità di tornare ad un equilibrio originario e di ripartire, ogni 50 anni. Ripartire dal punto di vista economico, ma anche nel rapporto con la famiglia, la tribù, il territorio.

Sarà insomma un pomeriggio di grande interesse, con la consueta mediazione di Andrea Mancini che tenterà di rendere più comprensibili discorsi che sono solo apparentemente difficili, ma che parlano in altri termini di argomenti che ci sono cari, come quelli della misericordia, a cui il papa ha dedicato questo anno giubilare. A questi stessi temi sarà del resto dedicato anche lo spettacolo che verrà ospitato alle 21 circa nello bellissimo giardino del Palazzo Del Campana Guazzesi, cioè “Splandiana, il nome nascosto". Attraverso il reading di Marilina Rachel Veca autrice del libro omonimo e con la partecipazione del progetto “Danzando nelle Diaspore”, si alterneranno le musiche e le danze sefardite interpretate da Maria Teresa Spinelli e Alessandro Ciardini con la musica e il canto di Simone Faraoni e Ilaria Savini.

A chiudere, come sempre verso mezzanotte, all’Oratorio di San Rocco, in piazza Buonaparte, la Compagnia della Conchiglia, darà vita ai suoi apprezzatissimi intermezzi teatrali derivati dai film o dal teatro interpretato da Don Backy. Stasera sarà la volta di “Quarta Parete”, un bella pellicola di Adriano Bolzoni, dove Aldo Caponi fa la parte di un personaggio un po’ fiabesco, fuori dalla realtà, che indica strade nuove (o magari antiche, come quelle degli ebrei) ad una generazioni piuttosto vuota. Un messaggio dunque di grande attualità, nonostante risalga al 1969.

Fonte: Ufficio Stampa

Notizie correlate



Tutte le notizie di San Miniato

<< Indietro

torna a inizio pagina