
Di seguito la lettera inoltrata al Ministro della Giustizia, ai vertici del DAP, ai Parlamentari eletti in Toscana (Camera e Senato), al Consiglio Regionale dal CISL FNS TOSCANA in merito alle Rems.
Quanto accade in Toscana è non solo irrituale ma fuori da ogni regolarità giuridica, amministrativa e contabile prevista dalle norme dello Stato e dalla norma Costituzionale. La Regione Toscana è stata tra le promotrici e sostenitrici della legge n.81 del 2014, che ha previsto una disapplicazione del Codice Penale Italiano, che prevede l’internamento delle Persone non imputabili per vizi di mente etc etc in OPG, andando a stabilire (ad invarianza dl legge per il Codice Penale appunto) che la misura di restrizione della libertà personale dell’individuo autore di reati non sia più nelle competenze del Ministero della Giustizia bensì del SSN, tramite le Regioni (con la creazione delle Rems ed altro). Sul tema la Regione stessa è stata poi Commissariata per non aver provveduto a realizzare nei termini di legge (la stessa che la Toscana promuoveva) le REMS.
Già nel 2014 l’ipotesi di usare Empoli per farne una Rems era stata palesata ma poi, rispetto a pareri tecnici di cui mai siamo stati resi partecipi formalmente, tale ipotesi venne poi scartata. Poche settimane fa però, di fronte alle pressioni del Commissario straordinario (nonché Garante per i diritti dei detenuti) di trovare una non più rinviabile soluzione per terminare lo sfollamento degli Internati dall’OPG, la Regione dichiarò alla stampa di aver “deciso” di chiedere al Demanio la cessione della Casa Circondariale di Empoli per realizzare la nuova Rems, anche perché a loro dire il carcere di Empoli è vuoto.
E così, dalla sera alla mattina, non valgono più pareri tecnici, non vale più il valore dell’attività svolta a Empoli, non valgono i soldi pubblici spesi per ristrutturare Montelupo, non vale niente il destino di oltre 100 famiglie di Lavoratori che dovranno trasferirsi, magari vendere le case che avevano acquistato, annullare le iscrizioni a scuola dei loro figli, licenziarsi dal lavoro i loro familiari per seguire i coniugi in altre realtà della toscana.
Vale solo l’incoerenza e l’ipocrisia della politica, incapace di chiedere al Demanio una delle tantissime Strutture dismesse ed abbandonate dalla Stato in questi anni. Vale abbandonare anche l’idea di realizzare la Rems a Pescia (PT) dove anni prima, sempre con soldi pubblici, era stata costruita una Struttura che avrebbe dovuto integrare/sostituire l’OPG, per poi lasciarla lì vuota come tante “cattedrali nel deserto” che vengono costruite in Italia ( a dimostrazione che cose del genere non accadono solo nel bistrattato Sud).
Politici nazionali, regionali e locali, che vergognosamente non si occupano più ( e con loro il garante dei detenuti) di che fine farà il progetto Empoli, la qualificata attività di un progetto nazionale apprezzato in tutto il Paese… che importa, serve per fare altro oggi e quindi anche quelle detenute – come i Lavoratori Penitenziari – diventano numeri, solo numeri. Una Amministrazione, quella Penitenziaria, che programma invece spese per la creazione nei carceri di Reparti per “detenuti con problemi psichiatrici”, dei “mini OPG” dove circoscrivere la detenzione di certe persone dal resto dei detenuti. E anche di questo, le Associazioni che si battevano perché non avvenisse ciò con la chiusura degli OPG, le stesse Regioni, dove sono finite ?
La Regione che favorisce in ogni modo attività con detenuti sull’isola di Pianosa, con il Ministero della Giustizia che accetta di spendere d’accordo con la Regione soldi pubblici su soldi pubblici per un carcere che “non esiste”, visto che a Pianosa c’è un presidio penitenziario “abusivo”, senza alcun decreto attuativo, senza nessuna regola concordata con nessuno, senza selezione alcuna dei Lavoratori da inviarci, senza Strutture che siano censite per ospitare decine di persone tra Personale Penitenziario e Detenuti. Insomma una gestione fuori da ogni regola, della quale sono Tutti informati, dalla Politica, all’Amministrazione Penitenziaria, al Ministro della Giustizia, agli Organi di Controllo Contabile e non solo. E in tutto questo il garante non dice una parola, in tutto questo nessuna delle tante Associazioni che scendevano costantemente in piazza per difendere diritti pare più interessata a tali aspetti, tutti annichiliti da questa politica cialtrona che viviamo.
Intanto 100 famiglie di appartenenti ad una Forza di Polizia, al Corpo di Polizia penitenziaria, dovranno ricominciare da zero, magari dopo 20 e più anni di domande di trasferimento respinte, dopo aver deciso di organizzarsi la vita nell’Empolese acquistando casa e consolidando la loro presenza civica di Cittadini sul territorio. Per loro nessun Gonfalone Cittadino per le proteste di diritti loro negati, nessun problema di delocalizzazione del lavoro come per altri Lavoratori vicini ai quali – invece – almeno certe Istituzioni a volte si mostrano. Noi ci batteremo sindacalmente per quanto ci sarà possibile, valutando l’opportunità di ogni azione consentita.
La prima però è già chiara, netta: chiederemo anche alle Segreterie Nazionali di chiedere le dimissioni di un Capo della Polizia Penitenziaria (il Capo del DAP) inesistente, pronto ad abbandonare al loro destino decine di Uomini e Donne per volontà politiche più generali. Ed insieme al Capo del DAP meriterebbero identica richiesta molti dei vertici dell’Amministrazione Penitenziaria, ma anche degli Uffici di via Arenula a Roma dove hanno ceduto ad una Regione la gestione delle scelte politiche di programmazione e progettazione di questo Settore che invece rientra nella competenza di Organo dello Stato. Chiediamo ancora che i Cittadini, la Associazioni e anche la politica – se ne ha voglia – diano un segnale di coerenza e di giustizia, pronunciandosi ed impegnandosi perché questi sprechi e questi situazioni terminino.
Fonte: CISL FNS Toscana
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