'Raccontami la storia del Padule': Luca Baiada presenta il libro agli Agostiniani

(foto Riccardo Niccolai)

Sabato 16 luglio 2016 alle ore 21.30 presso il Chiostro degli Agostiniani, via dei Neri 15, Empoli il Comitato per la difesa della Costituzione Empolese Valdelsa , in collaborazione con l’ANPI e l’Associazione B.B.B.Spinoza, con patrocinio del Comune di Empoli, nell’ambito di ApritiChiostro, presenterà il libro di Luca Baiada: “Raccontami la storia del Padule. La strage di Fucecchio del 23 agosto 1944: i fatti, la giustizia, le memorie” (ombre corte 2016).

Sarà presente l’Autore, Luca Baiada, magistrato della Corte d’Appello militare di Roma che ha indagato su vari fatti di strage compiuti dai nazisti, e documentati nei fascicoli rinvenuti nel c.d. “armadio della vergogna” e con lui Carlo Baccetti dell’Università di Firenze che ci aiuterà ad approfondire il tema.

Il libro, che ci riporta a quell’estate del ’43, non è solo una ricostruzione storica o giudiziaria, ma il racconto corale di un popolo umile schiacciato, oppresso, ucciso in una strage di dimensioni enormi: - Come ricorda l’autore - quella del Padule di Fucecchio "è la quinta fra le stragi nell'Italia occupata, la terza in Toscana, eppure è così poco nota". (174 morti, la più piccola di quattro mesi, la più vecchia novantenne) ma quasi del tutto dimenticata. Anche nel nostro territorio. Morti innocenti e famiglie trucidate. I sopravvissuti, ancora con un grave fardello di ricordi e domande senza risposte. E senza giustizia dopo che per decenni si è oscurato o ignorato i fatti: cinque anni fa sono stati condannati all'ergastolo due militari ma la Germania non li ha mai consegnati e nessuno ha risarcito le vittime. Non c'è stata piena giustizia, sulle stragi in Italia, neanche su Fucecchio. .

Per questo motivo il Comitato per la difesa della Costituzione dell’empolese-valdelsa, insieme alle Associazioni che hanno contribuito all’organizzazione di questa iniziativa, ha sentito la necessità di soffermarsi con un esercizio di “memoria” viva, partecipata e riflessiva per cogliere il senso dell’agire presente e futuro.

Tutto questo nel solco di quello che fu la conclusione di quel tragico periodo della nostra storia nazionale e locale che approdò alla stesura della Costituzione della Repubblica Italiana.

Fonte: Comitato per la difesa della Costituzione empolese-valdelsa

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