
La 64a edizione del Premio letterario ‘Pozzale Luigi Russo’ regalerà come sempre momenti di riflessione e approfondimento sui temi delle tre opere che hanno vinto il riconoscimento.
La cerimonia di consegna dei premi, guidata da Renzo Boldrini di Giallo Mare Minimal teatro, è prevista domani, giovedì 14 luglio, alle 21.30, al ‘Chiostro’ degli Agostiniani, in pieno centro a Empoli. Saranno presenti i membri della giuria e del comitato del Premio e il sindaco Brenda Barnini.
I VINCITORI - Durante la serata saranno premiati Gianni Celati con ‘Studi d’affezione per amici e altri’ (Macerata, Quodlibet, 2016); Alessandro Leogrande con ‘La frontiera’ (Milano, Feltrinelli, 2015); e Simona Vinci con ‘La prima verità’ (Torino, Einaudi, 2016).
MOSTRA AL CHIOSTRO - Fino al 24 luglio in mostra al Chiostro degli Agostiniani tutti i libri premiati dal 1948 al 2015. Un modo per ripercorrere la storia del Premio letterario Pozzale Luigi Russo attraverso una galleria di volumi vincitori e di documenti, è come ripercorrere la storia del nostro Paese: lotte, ideali, aspirazioni, contrasti, disillusioni dall’immediato dopoguerra fino agli anni di piombo; dagli anni ’80 e ’90 fino a disegnare i contorni delle grandi problematiche poste dall’attuale panorama. La galleria di immagini e di libri, che ricorda anche le prime opere, prosegue non solo idealmente nella biblioteca, dove è allestita una vetrina tematica dedicata all’ultima edizione del Premio.
IL PREMIO - Il Premio, nato dai comuni intenti di intellettuali e operai, ha potuto contare sull’attenzione ed il rispetto di grandi personalità del mondo culturale, annoverando nella giuria oltre a Luigi Russo, negli anni Sibilla Aleramo, Romano Bilenchi, Cesare Luporini, don Ernesto Balducci, Cesare Garboli, Adriano Prosperi; ciascuno ha contribuito a determinarne la storia e gli orientamenti.
Ma la storia del Pozzale non è stata costruita solo dai grandi nomi. Il Premio, prima ancora che delle istituzioni politiche, che nel tempo ne hanno assunto l’onere organizzativo e finanziario, porta l’impronta indelebile dei fondatori, del comitato organizzatore, dei volontari che promuovevano la colletta del grano per raccogliere fondi da destinare al Premio. Ancora colpisce nelle foto storiche la partecipazione del pubblico, il desiderio di confronto e di approfondimento, di promuovere lo sviluppo culturale dell’individuo nel suo contesto collettivo.
LE OPERE VINCITRICI Edizione 2016
Gianni Celati, Studi d’affezione per amici e altri
Scrittore, narratore, saggista, autore di film e documentari, di traduzioni letterarie dall’inglese e dal francese, Gianni Celati rivela una vastità di interessi e di capacità di innovazione costantemente sorprendenti. L'autore vive da molti anni in Inghilterra dopo aver lasciato Bologna.
La giuria del Premio Pozzale coglie occasione per rendergli omaggio per la sua raccolta di scritti Studi d’affezione per amici e altri pubblicata da Quodlibet, un’opera che è stata definita un excursus dove “il mondo diventa un variopinto tessuto di meraviglie”. Si tratta di un riconoscimento all’opera e alla carriera, pregevolmente documentata anche dal volume de I Meridiani uscito per Mondadori quest’anno.
Alessandro Leogrande, La frontiera
È nato a Taranto nel 1977 e vive a Roma. Alessandro Leogrande è vicedirettore del mensile “Lo straniero”. Collabora con “il Corriere del Mezzogiorno”, “il Riformista”, “Saturno” (inserto culturale de “il Fatto Quotidiano”), Radio Tre. Il suo impegno è rivolto a raccogliere e denunciare le condizioni di sfruttamento, di prostrazione morale, di molti migranti superstiti alle traversate del Mediterraneo dalle coste settentrionali d’Africa. Leogrande ci porta a bordo delle navi dell’operazione Mare Nostrum e pesca le parole dai fondali marini in cui stanno incastrate e nascoste. Quanta sofferenza. Quanto caos. Quanta indifferenza. Da qualche parte nel futuro, i nostri discendenti si chiederanno come abbiamo potuto lasciare che tutto ciò accadesse.
Simona Vinci, La prima verità
Sin dagli esordi, avvenuti nel 1997 con il romanzo Dei bambini non si sa niente, pubblicato da Einaudi nella collana Stile libero, Simona Vinci è riuscita a fare presa su un pubblico attento, per i temi e la modalità della sua scrittura. Oltre a collaborare per riviste e quotidiani, ha lavorato per la radio e per la televisione, continuando a dedicarsi ad una narrativa per nulla affatto di evasione, che tende piuttosto a cogliere spunti da fatti realmente accaduti.
Con la Prima verità, Simona Vinci porta alla luce lo scandalo della reclusione nell’isola greca della vergogna, Leros, un'isolamanicomio dove a suo tempo un regime dittatoriale aveva deportato gli oppositori politici di tutta la Grecia, facendoli convivere con i malati di mente. Quelli di loro che non sono nel frattempo morti sono ancora tutti lí, trasformati in relitti umani. L’istituto di igiene mentale di Leros è realmente esistito.
Era stato fondato nel ‘59 per accogliere i pazienti psichiatrici ritenuti incurabili. Con La prima verità che, fin dal titolo, da un verso di Ghiannis Ritsos, allude a una verità di valore assoluto oltre e attraverso le vicende del libro, Simona Vinci torna al romanzo dopo molti anni
GIURIA - La giuria è composta dal presidente Adriano Prosperi, Roberto Barzanti, Remo Bodei, Laura Desideri, Giuliano Campioni, Loredana Lipperini, Giacomo Magrini, Cristina Nesi, Marco Revelli, Alessandra Sarchi, Biancamaria Scarcia e Gustavo Zagrebelsky, Giuseppe Faso è il segretario, storico componente anche del comitato organizzatore.
COMITATO - Il comitato organizzatore è composto da Brenda Barnini Sindaco di Empoli, Eleonora Caponi (Assessore alla Cultura), Stefano Agresti, Barbara Bacchelli, David Baldanzi, Gabriele Beatrice, Matteo Bensi, Diana Bonfanti, Antonio Bossa, Andrea Campigli, Francesca Fondelli, Carlo Ghilli (Direttore della Biblioteca Comunale), Alice Mollica, Alice Pistolesi, Riccardo Sgherri, Presidente della Casa del Popolo di Pozzale, un dipendente del Comune di Empoli (Servizio Cultura, Giovani e sport).
Fonte: Comune di Empoli - Ufficio Stampa
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