
"Premesso che:
- Il riferimento al territorio dei kurdi di Turchia, Siria, Iraq, Iran e Armenia coincide con l’indicazione di un unico spazio territoriale;
- Il popolo Curdo è, da oltre 100 anni, perseguitato e continuamente sottoposto a pulizia etnica da più parti (in Iraq, Turchia, Siria e Iran);
- Con lo scoppio della guerra in Siria i Kurdi hanno definito una loro autonomia in alcune regioni del nord del Paese, ove hanno fondato la “Autonomia Democratica del Rojava”, composta dai tre cantoni di Cizire, Efrin e Kobane;
- Tale forma organizzativa e amministrativa si riconosce in valori e principi comuni a quelli espressi all’Art. 3 della nostra Costituzione Repubblicana, così come si evince da quanto enunciato nel “Contratto Sociale del Rojava”, avente valore di testo costituzionale;
- A tre anni dall’inizio della guerra civile in Siria, le milizie dell’Isis, provenienti dal territorio iracheno, si sono manifestate quali terz’attore militare nell’area, rivolgendosi contro la regione del Rojava e aprendo un fronte alle porte della Città di Kobane (in questa operazione, Isis ha potuto avvalersi di tutte le armi pesanti depredate nella regione irachena di Mosul, precedentemente conquistata);
- Il massiccio attacco mosso contro il cantone di Kobane è da considerarsi successivo all’intervento delle formazioni guerrigliere del PKK e delle forze di autodifesa kurda che, nell’agosto 2014, hanno protetto e salvato 30.000 yazidi sfuggiti al massacro, aprendo un corridoio umanitario di 60 km attraverso le montagne del Sinjar;
- Si è infine formata una “Coalizione Internazionale” a cui ha aderito anche l’Italia, con lo scopo preciso di reprimere militarmente le forze dell’Isis in Siria ed Iraq, riconoscendo i Kurdi quali propri alleati sul campo, avverso il nemico comune;
- Sono purtroppo ormai noti i legami commerciali ed economici tra la monarchia assoluta Saudita, la Turchia e altri Paesi della NATO, rapporti collegati all’acquisto di petrolio in mano a Daesh, alla gestione del territorio che dovrebbe ospitare un futuro oleodotto diretto nel Mediterraneo occidentale, e alla vendita di armi. Legami hanno come conseguenza la diffusione del terrorismo sovvenzionato da Daesh e l’insicurezza di tutti i popoli, anche lontani dalle zone di guerra, come è evidente all’indomani dei fatti di Parigi e Bruxelles.
Considerato che:
- Con l’attacco alla Città di Kobane l’Isis ha provocato la fuga di circa 130.000 civili inermi che hanno abbandonato i propri averi per rifugiarsi in territorio turco, ove attualmente vivono in campi profughi e che altrettante migliaia si sono spostate negli altri cantoni della “Autonomia Democratica Rojava”;
- La composizione delle forze popolari curde in Siria (YPG) ha un’altissima partecipazione femminile, e che la stessa Autonomia Democratica Rojava è fondata anche sulla lotta al
patriarcato e alla subordinazione religiosa della donna;
- La Camera dei Deputati, con seduta del 17 settembre 2014, ha votato un ODG di sostegno alla Autonomia Rojava;
- La lotta che l’YPG sta avendo con i fascisti di Daesh, trova il suo più chiaro esempio di successo nella liberazione della città di Kobane. La vittoria ottenuta dall’YPG è la più schiacciante che si avvenuta ai danni di Daesh, anche da parte delle forze occidentali impiegate in questo conflitto, forse superata solo dalla recente liberazione di Palmira da parte dell’esercito Siriano;
- La lotta portata avanti dal popolo curdo in Siria e Iraq, e non solo, contro Daesh, trova numerosi paralleli con la resistenza del popolo spagnolo e delle Brigate Internazionali al colpo di Stato fascista guidato da Francisco Franco nel 1936.
Il parallelo, ispirato per la prima volta dall’antropologo David Graeber in un articolo sul giornale britannico The Guardian (“Why is the world ignoring the revolutionary Kurds in Syria?”), è basato su una serie di fatti concreti: la contrapposizione tra la violenza e delle azioni fasciste di un ristretto numero di persone, e la costruzione, da parte di un popolo intero, di una nuova società basata su cristallini rapporti democratici; la partecipazione internazionale al conflitto locale e la netta divisione tra forze repressive e forze democratiche, socialiste e libertarie; e infine, sperando e volendo che non sia così, l’atmosfera che prelude ad una guerra più estesa tra le maggiori forze militari mondiali;
- Questa lotta contro Daesh è del tutto assimilabile alla Resistenza Italiana, che dal ’43 al ’45 ha visto contrapposte le formazioni popolari Partigiane all’esercito nazifascista, e che è culminata con il 25 aprile, giorno della Liberazione e oggi nostra festa nazionale; che dunque la lotta
dell’YPG è strettamente legata con i valori storici della nostra Repubblica;
- L’attacco alla città di Kobane ha provocato migliaia di morti e la fuga di decine di migliaia di civili, che hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni, e cercare riparo oltre confine in campi profughi a dir poco improvvisati.
Tutto ci premesso,
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE a:
- Esprimere solidarietà e appoggio alla municipalità di Kobane, al popolo Curdo e a tutto il Rojava, e sviluppare iniziative di sostegno volte alla salvaguardia di tale esperienza democratica nel territorio, unica del suo genere in Medio Oriente;
- Chiedere al Governo Italiano di supportare la richiesta di apertura di un corridoio umanitario per inviare al Rojava gli aiuti già annunciati, affinché l’Italia svolga un ruolo decisivo per fermare l’Isis in continuità con l’attività svolta nel semestre italiano alla Presidenza U.E.;
- Chiedere al Governo Italiano di riconoscere l’autonomia kurda e di impegnarsi a promuovere in tutte le sedi istituzionali opportune, anche europee, l’autodeterminazione del Popolo Kurdo;
- Avviare relazioni ufficiali con le municipalità kurde della regione denominata “Autonomia
Democratica Rojava”, al fine di costruire un “Patto di Amicizia”;
- Avviare relazioni ufficiali con la Municipalità di Suruc, Provincia di San Iurfa – Turchia
centro, che sta affrontando oggi l’emergenza rifugiati, al fine di stabilire anche con essa un “Patto di Amicizia”;
- Attivarsi per la promozione di iniziative di solidarietà attraverso l’invito in Italia di un rappresentante o una rappresentante delle stesse municipalità per una serie di conferenze, anche con il fine di stabilire forme di cooperazione e sostegno;
- Individuare nella Associazione “MEZZA LUNA ROSSA KURDISTAN-ITALIA ONLUS” e nell’Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia – “UIKI ONLUS”, i referenti dei progetti di cooperazione e sostegno ai rifugiati kurdi;
- Avviare relazioni di partenariato con le strutture sanitarie competenti per promuovere la raccolta di materiale sanitario, rispondendo così agli urgenti appelli relativi all’invio di aiuti immediati alle popolazioni colpite dal conflitto;
- Sostenere iniziative di diffusione informativa all’interno delle scuole, per avviare scambi culturali con le istituzioni scolastiche kurde; in particolare, iniziare fin da settembre-ottobre prossimi ad organizzare assemblee nelle scuole secondarie medie e superiori di Castelfiorentino, individuando già da adesso i referenti scolastici con i quali costruire un percorso informativo ed organizzativo;
- Trasmettere la Mozione alla Città Metropolitana di Firenze per promuovere in altri Comuni i Patti di Amicizia, affinché possano essere adottati anche da altri Enti".
Eugenio Simoncini, gruppo consiliare Castello A Sinistra
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