
Da due anni è iniziato un lavoro di rafforzamento del sistema di Protezione Civile per quanto riguarda il territorio dell’Empolese – Valdelsa con l’obiettivo di rispondere alle emergenze in maniera efficace e organizzata in tutti gli 11 comuni.
Un progetto che ha visto varie fasi e interventi susseguirsi negli ultimi mesi:
- una formazione specifica rivolta a tutti i sindaci e a membri del consiglio;
- la costituzione del coordinamento di Unione del volontariato di protezione civile;
- la stipula di una convenzione unica con 12 associazioni di volontariato per la costituzione di una task force di primo intervento operativa a mezz'ora dalla attivazione;
- la formazione di 25 operatori della polizia locale che consentirà di avere, in caso di emergenza, due operatori da impiegare nel centro operativo comunale e in sala operativa dell'Unione;
- l’adesione a “Making Cities Resilient”, campagna che impegna tutti i comuni a promuovere azioni concrete per ridurre il rischio e per aumentare la consapevolezza dei cittadini in relazione ai rischi che interessano il territorio.
È inoltre da segnalare anche l’imminente avvio di sperimentazioni con il mondo della ricerca per il monitoraggio del reticolo idraulico minore e di eventi meteo intensi.
L’ultimo e più importante tassello di questo processo è la redazione del Piano di Protezione Civile Unico per tutti i comuni dell’Empolese Valdelsa.
Il documento è stato adottato ieri sera dal Consiglio dell’Unione Comuni con il voto favorevole di tutti i consiglieri tranne l'astensione della consigliera certaldese Lucia Masini.
Dopo questo passaggio il Piano sarà inviato alla Regione Toscana per le eventuali osservazioni e per la definitiva approvazione.
«Siamo arrivati, direi finalmente, alla adozione del piano di Protezione Civile dell'Unione. – afferma Paolo Masetti, sindaco di Montelupo Fiorentino e delegato alla Protezione Civile - Un piano fortemente voluto, che ha richiesto il concorso di tutti i sindaci ed il prezioso contributo e impegno di tutti gli uffici tecnici comunali, coordinati dalla disaster manager Barbara Barsanti e dal Responsabile di Protezione Civile Annalisa Maritan. Il documento approvato suggella, quindi, tutta una serie di iniziative messe in atto con due obiettivi strategici:
- potenziare il sistema di risposta alle emergenze calamitose, secondo il principio di sussidiarietà, ed uniformarne l'efficienza su tutto il territorio dell'Unione;
- far crescere la cultura di protezione civile e rendere ogni nostro cittadino consapevole di essere attore e non soggetto passivo del sistema di protezione civile.».
Il documento, sostanzialmente, descrive il territorio in tutti i suoi aspetti e definisce procedure operative che identificano con chiarezza chi fa che cosa, con approfondimenti specifici per comune e con l’individuazione delle zone che storicamente hanno presentato criticità.
Il Piano di Protezione Civile, come previsto dalla L.100/2012, è un documento di programmazione sovraordinato a tutti gli altri atti di governo del territorio e quindi rappresenta uno strumento fondamentale anche per le scelte urbanistiche.
«Fare un piano d'Unione significa declinare un tema così importante, come quello dell'incolumità di persone e beni, avendo ben chiaro che questa non può essere limitata dai confini comunali e da una risposta disomogenea.
Ritengo che il piano di emergenza di protezione civile rappresenti un momento particolarmente importante della storia di questa Unione. Ringrazio i consiglieri di maggioranza per il loro appoggio e i consiglieri di opposizione per avere saputo valutare il documento senza pregiudizi e con l’intento condiviso di dare risposte concrete ai cittadini. Un esempio di come, anche da posizioni politiche differenti, si possa convergere per il bene di tutti», prosegue Masetti.
«Desidero ringraziare Paolo Masetti per le competenze che ha messo a disposizione e il supporto che ha dato in caso di emergenza, ci sono alcuni di noi che purtroppo hanno potuto sperimentarlo. Arriviamo forse in ritardo rispetto alle emergenze che hanno colpito alcuni comuni, ma con la consapevolezza che mai prima d’ora era stata presente una rete in grado di operare in maniera così coesa in caso di avvenimenti critici», afferma Brenda Barnini, sindaco di Empoli e Presidente dell’Unione dei Comuni Empolese – Valdelsa.
Fonte: Unione dei Comuni Circondario Empolese Valdelsa
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