
Il genitore spesso è confuso di fronte ai figli adolescenti, li conosce e non li conosce, non comprende se siano individui grandi o bambini piccoli. La sensazione che lo accompagna, spesso, è quella di preoccupazione, si trova davanti un mondo che non comprende fino in fondo, un mondo mutevole e dai confini smisurati. Chiunque abbia un figlio adolescente si trova ad affrontare un periodo difficile, sente di non essere sufficientemente preparato per gestire i cambiamenti del figlio.
L’adolescenza è un periodo di passaggio tra l’essere bambino e il diventare adulto; implica il raggiungimento di una consapevolezza di se stessi come Persone in grado di poter agire per il proprio e altrui benessere. Vuol dire essere disposti ad assumersi le proprie responsabilità e a rispondere in prima persona alle conseguenze delle proprie azioni.
Molti genitori lamentano di non riconoscere più i loro "bambini", sempre più spesso si trovano davanti degli individui che si chiudono nella loro stanza pretendendo la loro privacy, hanno sbalzi d'umore, vivono emozioni forti e intense, iniziano ad uscire con amici e amiche (il cosiddetto gruppo dei pari), si innamorano disperatamente, utilizzano internet e cellulari in modo assiduo e fanno esperienze significative fuori casa, chiedendo sempre più libertà.
È come se improvvisamente il bambino che passava i pomeriggi a fare i compiti e a chiedere di giocare con lui fosse scomparso.
Ma cosa succede all'adolescente?
La fase dell'adolescenza è un momento molto delicato, in cui il ragazzo/a convive con una moltitudine di emozioni, legate in particolar modo al cambiamento del proprio corpo, il quale si è trasformato gradualmente in un corpo sessuato, per il quale prova sentimenti di odio/amore. Gli adolescenti si trovano con un fisico che da una parte è da mostrare e proporre ai coetanei e alla società e dall'altra è difficile da accettare e piacere. Infatti, spesso i ragazzi riferiscono di vedersi pieni di difetti e stranezze fisiche.
Tutto questo provoca in loro degli stati emotivi che possono passare dall'euforia alla tristezza più profonda, di paripasso con la percezione di sé e del proprio corpo.
Altro elemento importante di questa fase è il gruppo dei pari, gli amici e le relazioni amorose diventano il centro della loro vita. L'adolescenza inizia così ad usare queste relazioni per provare ad emanciparsi dalle figure genitoriali, per confrontarsi con gli amici e trovare una collocazione nella società
Inoltre un altro elemento importante entra in gioco in questa fase: il gruppo dei pari. I coetanei e le relazioni amicali e d'amore diventano il centro della vita dell'adolescente, che usa queste relazioni anche per emanciparsi dalle figure genitoriali, nonché per confrontarsi con gli amici e trovare una collocaIone nella società. Il gruppo dei pari detta le regole per potervi essere “ammesso” al suo interno, il gruppo decide cosa va bene e cosa no, cosa può provocare vergogna o stima nell'altro. Dunque il gruppo dei pari può suscitare grandi emozioni sia di gioia che di dolore.
Poi si aggiungono fattori di attrazione per gli adolescenti e preoccupazione per i genitori: droghe, alcool, gioco d'azzardo e cibo (quest'ultimo usato per ingrassare/dimagrire o riempire sensi di vuoto/ansia).
Il genitore allora cosa può fare per sopravvivere all'adolescenza?
Il ruolo del genitore in questa fase è cruciale, nonostante le continue discussioni o l'assenza di dialogo con il figlio adolescente. I genitori possono imparare a camminare a fianco dei figli, tenendo sott'occhio i cambiamenti, gli Stati d'animo e dialogando quando viene offerta loro la possibilità di farlo, senza dimenticarsi che le regole sono essenziali quanto la libertà che si concede agli adolescenti. Un po' con l'idea che per essere liberi c'è bisogno di confini precisi, soprattutto in questo momento della vita.
L'immagine che mi viene in mente, per rendere l'idea del duro lavoro che devono svolgere i genitori con i figli adolescenti, è quella di un equilibrista: non devono essere nè troppo intrusivi né menefreghisti.
Inoltre è utile che i genitori sappiano che non sono soli, esistono servizi, consultori e professionisti che lavorano con gli adolescenti e a cui possono fare riferimento per qualsiasi dubbio o domanda.
Nel caso in cui vogliate suggerirci un argomento da affrontare o esporci una vostra problematica o preoccupazione, scriveteci a studiopsicologicoilcammino@gmail.com e noi vi risponderemo, o pubblicando la lettera in forma anonima o affrontando la tematica da voi richiesta.
Chiara Paoli