
Un codice etico oltre le semplici regole è quello che serve al distretto conciario di Santa Croce sull'Arno, ha detto qualche settimana fa Franco Donati all'assemblea della Associazione Conciatori. Una diversa mentalità e un modo differente di rapportarsi alla produzione sono dogmi anche per la CGIL che apprezza la svolta, a suo modo storica, di Donati e della Assoconciatori. Di fronte al pericolo della concorrenza dall'oriente l'unico modo per riuscire a rimanere al passo con i mercati è giustificare la differenza di prezzo rispetto ai competitor, e questo è possibile solamente cambiando il punto di vista sul lavoro, come conferma Loris Mainardi della Camera di Lavoro Cgil di Santa Croce sull'Arno. Quindi, stando a Mainardi, oltre all'eccellenza del prodotto serve anche che dietro ci sia un'etica, in modo tale da verificare e toccare con mano il surplus di costo.
Donati ha affrontato il tema nell'ultima assemblea e Mainardi si sente di condividere quanto detto dal presidente della Assoconciatori. Perché nel distretto di Santa Croce il lavoro non è molto, col cambio di stagione le aziende non riescono a ingranare e a produrre con continuità e quindi uno dei modi perché si riesca a tornare competitivi è esaltare le qualità che altrove non ci sono. "Contratti di lavoro migliori e non più voucher per evitare che ci sia dumping all'interno del distretto, smettere di strizzare la filiera produttiva delle concerie, scaricare in impianti appositi e non in un fiume o nel terreno, trattare meglio i lavoratori e, in certi casi, in maniera più umana" questa è la ricetta per andare verso il cuore dell'etica del prodotto secondo Mainardi, che prosegue: "I problemi nelle concerie sono a monte, non a valle. Cambiando la mentalità allora si torna competitivi. Il codice etico deve andare al di là delle regole. Non è facile e ci vorrà tempo ma è il modo per farsi valere".
Ci sono leggi poi, prosegue Mainardi, che rendono i lavoratori troppo ricattabili, e anche questo inficia molto la produttività: "Si tratta di un fattore dove i protagonisti veri sono le aziende perché essere produttivi non significa per forza stare ore e ore a lavorare con ritmi da schiavo. Non significa nemmeno prendere gente con i voucher che così costa meno rispetto a uno sotto contratto, ma così si fa troppa disparità tra concerie e a risentirne è il distretto. L'abuso di lavoro somministrato è un altro grande problema, anche se dagli ultimi dati pare sia calato". Secondo la Cgil poi serve qualcuno che controlli poi questo rispetto delle norme etiche, se così si vogliono chiamare, in modo tale che chi sbaglia venga in un certo senso penalizzato.
Stando a Mainardi poi la polemica tirata fuori dal rapporto del ‘Centro nuovo modello di sviluppo‘ di Vecchiano e dalla tv tedesca sulle condizioni all'interno delle concerie della zona è un qualcosa di sommario perché si indicano solamente quei pochi che non stanno alle regole e non si mostra il lato virtuoso del distretto, in pratica la tv tedesca avrebbe generalizzato un po' troppo la situazione nel distretto. Su un'altra polemica nata in seguito ad alcune sue dichiarazioni sul depuratore nel Samminiatese infine Mainardi vuole smorzare i toni: "Non ho il ruolo che mi permette di entrare in certe dinamiche, tutto qua".
Gianmarco Lotti
Tutte le notizie di Santa Croce sull'Arno
<< Indietro