
Ad ognuno di noi capita di mentire nella vita di tutti i giorni, le bugie fanno parte dei vari gruppi sociali, ma le menzogne non hanno tutte lo stesso peso, ci sono le cosiddette “bugie bianche”, quelle che generalmente non creano danno e non sono pericolose, ma che magari ci salvano da situazioni imbarazzanti e rendono più semplici i rapporti interpersonali.
Ma perché mentiamo?
Le motivazioni che ci spingono a mentire possono essere diverse:
Evitare le punizioni: siamo, infatti, predisposti per evitare il dolore e i possibili rifiuti, infatti, impariamo a dire le bugie fin da bambini, proprio per sottrarsi ad un rimprovero o a una punizione da parte dei genitori.
Cercare approvazione: un altro bisogno naturale e insito nella natura umana è quello di sentirsi approvati, quindi le bugie assumono lo scopo di dare un’immagine positiva di sé stessi agli altri. Questo però implica anche un autoinganno, poiché siamo spinti a credere che la falsa immagine di noi stessi sia quella vera.
Mantenere la privacy: ovvero un senso di autonomia e di controllo, in particolare quando ci vengono fatte domande troppo personali, ricorriamo a questo tipo di bugie per non dare troppe informazioni su di noi e mantenere un senso di sé indipendente e privato.
Evitare il conflitto: questo accade in particolare nelle coppie che, per evitare di discutere su tutto, preferiscono sfuggire le polemiche usando qualche bugia.
Questioni di potere: in ogni relazione sociale ci sono differenti livelli di potere, ad esempio sulle scelte da fare ma non solo. Generalmente, colui che ha meno potere tende a mentire con più facilità per poter influenzare il risultato finale ed avere quello che vuole. Ad esempio, i bambini mentono più spesso ai propri genitori oppure i sottoposti ai propri datori di lavoro. Questo lo si vede anche in alcuni gruppi animali come le scimmie quando le risorse alimentari scarseggiano.
Ma c’è anche l’omissione, che non è una bugia vera e propria ma una verità non detta, di solito per non ferire o non preoccupare l’altro, così come la bugia bianca vera e propria che si racconta per rassicurare o non dare un dispiacere a chi ci sta intorno, ma che denota, spesso, un proprio bisogno di controllo e di onnipotenza e una scarsa fiducia nella capacità altrui di gestire il dolore.
È vero che nella nostra società la verità è considerata un valore ma non sempre è sinonimo di lealtà, soprattutto quando viene detta in modo quasi aggressivo e proprio con l’intento di ferire.
Possiamo, quindi, dire che è sempre sbagliato mentire? Magari no, se restano episodi singoli e non andiamo a costruire una sorta di vita parallela, altrimenti finiamo in un circolo vizioso da cui è difficile uscire poiché dobbiamo andare ad inventarci nuove bugie per coprire le precedenti con un notevole accumulo di stress.
Le bugie sono importanti e in molti casi non ci accorgiamo della menzogna che ci viene raccontata, questo perché la nostra mente ha una parte che non riesce a “vedere” la realtà, questo vuoto ci permette di raccontarci delle bugie che sono vitali perché la verità è troppo dolorosa per essere sopportata (Goleman, 1995).
Queste bugie vitali agiscono come degli anestetici e riducono il dolore, la nostra attenzione viene dotata di filtri che selezionano la realtà per edulcorarla e farci arrivare solo le cose che non producono troppa sofferenza. L’autoinganno, quindi, è un’arma a doppio taglio, da una parte, riduce ansia e stress e ciò è positivo, ma non ci rende consapevoli di certe informazioni e quando i problemi vengono evitati non si possono risolvere.
Tutto è questione di equilibrio e così anche la bilancia tra verità e menzogna, voi da che parte state?
Nel caso in cui vogliate suggerirci un argomento da affrontare o esporci una vostra problematica o preoccupazione, scriveteci a studiopsicologicoilcammino@gmail.com e noi vi risponderemo, o pubblicando la lettera in forma anonima o affrontando la tematica da voi richiesta.
Elena Nencini