Il 14 maggio ho partecipato ad un seminario a Careggi organizzato dal Master in Psichiatria e Psicopatologia forense di Firenze sul “sopralluogo ed analisi della scena del crimine”, in cui, il Dottor Paolo Terracciano, Dirigente Gabinetto della Polizia Scientifica per la Toscana, ha esordito facendo riferimento all'effetto CSI. Nell'ambito della criminologia,l’effetto CSI, è una locuzione che si riferisce al modo in cui le serie televisive di successo, come CSI scena del crimine appunto o Criminal Mind, hanno cambiato la percezione che la gente comune nutre verso la medicina forense e le perizie scientifiche, alzando le aspettative e richiedendo la stessa qualità di risultati vista in TV. Infatti, il Dottor Paolo Terracciano, ci ha spiegato come nella realtà, per ottenere un minimo risultato, ci vogliono più visite sulla scena del crimine e molte più ore di lavoro di quanto siano suggerite dalle serie televisive e, nonostante questo, quello che si ottiene può non essere significativo.
Forse il campo più importante dove si vedono gli effetti della popolarità di certe serie televisive è la stessa aula di tribunale. Tali show infatti, veicolano molto spesso informazioni fuorvianti e favoriscono il generarsi di false aspettative. Nel momento in cui gli effetti raggiungono le aule di tribunali, i pericoli sono molteplici: da un lato esiste la tendenza a sopravvalutare l’apporto degli strumenti tecnico-scientifici nel processo, dall'altro invece si rischia di sottostimare immeritatamente il tecnico che non sia in grado di riprodurre nella realtà i mirabolanti risultati attesi.
In Europa il peso forse è più attutito ma pensiamo al sistema giudiziario negli States: buona parte del peso della sentenza è relativo proprio ad un giudizio espresso dalla giuria. Giuria, che non è mai puramente imparziale, proprio perché si compone di individui con un proprio bagaglio di esperienze, influenzati da quello che vedono e sentono ogni giorno. Appare quindi evidente come errate convinzioni proposte dalle serie TV possono cambiare addirittura le sorti di un processo . Ad esempio, essere convinti che prove quali il DNA siano sempre presenti sulla scena del crimine e che tale prova sia schiacciante ai fini dell’accertamento della colpevolezza, può indurre la giuria ad un errato giudizio di innocenza per la mancanza di prove forensi. Addirittura in alcuni processi, durante la selezione dei giurati (il cosiddetto “voir dire”), si chiede ai candidati se guardino telefilm come CSI.
Il motivo del successo va ricercato nel senso di sicurezza che tali serie comunicano, la vittoria del buono contro il cattivo, e la spettacolarizzazione di un metodo che, spesso si discosta dalla realtà. Considerando che, secondo il rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione del 2015, la televisione continua ad avere una quota di telespettatori che coincide sostanzialmente con la totalità della popolazione (il 96,7%), vediamo come la percezione della realtà è assolutamente condizionata dai mass-media e capiamo quindi, come uno sguardo attento a tale fenomeno, sia assolutamente necessario.
Giulia Meozzi
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