
Il campionato si é appena concluso, decretando la squadra più forte, ma gli europei sono alle porte, così oggi parleremo dei fenomeni che possono verificarsi quando andiamo allo stadio a tifare la nostra squadra del cuore.
La passione per il calcio é un fattore importante nell' esperienza di molte persone:
- assicura identità (l'appartenenza a un gruppo porta ad acquisire una nuova identità: un'identità sociale e in questo caso l'essere TIFOSO);
- orienta gli stili di vita (es.: come passare il tempo libero);
- orienta gli stili di consumo (es.: quali trasmissioni televisive vedere, quali giornali comprare).
Grazie ai mezzi di comunicazione di massa (radio, giornali, televisione, internet...), il calcio ha assunto sempre più elevate proporzioni e ricopre un importante significato sociale, appassionando il mondo intero e facendo registrare ascolti record. Negli anni, sia il il mondo del calcio, che la tifoseria stessa, hanno subito enormi cambiamenti; basta pensare che oggi una stessa partita può essere vista in contemporanea da milioni di persone.
Nella società in cui viviamo, spesso si sente il bisogno di staccare la spina e di fuggire dalla quotidianità e per molti il calcio può rappresentare la possibilità di allontanarsi dai problemi che la vita ci pone davanti o la possibilità di provare e manifestare eccitamento ed emozioni in modo spontaneo e libero, mantenendo comunque determinati limiti. Il tifo é uno degli elementi principali e sostanziali affinché uno sport possa riuscire ad emergere e sopravvivere. Ogni tifoso, durante una partita, é emotivamente attivato, trae soddisfazione dal partecipare ad un evento collettivo che rinforza il senso di una comune identità sociale o di gruppo, si sente attore di ciò che sta accadendo e opera anche un' identificazione di ruolo con la squadra o con il giocatore (Antonelli e Salvini, 1987).
La passione per il calcio sembra essere più forte nella fascia d'età compresa fra i 16 e i 25 anni, ma da alcuni studi emerge che gli over 25 presentano maggiore assiduità. I primi sono più attratti soprattutto alle vicende dei giocatori in campo, dei quali apprezzano le qualità agonistiche e con i quali generalmente si identificano, mentre i secondi pongono maggiormente attenzione al risultato finale della partita e si identificano prevalentemente con gli allenatori, apprezzanapprezzando doti sia umane che professionali.
L’essere tifoso ha diverse influenze sull’identità, tifare una squadra sportiva è un fenomeno duraturo e stabile nel tempo, ma il grado di appartenenza può cambiare da persona a persona. Ci sono tifosi che seguono la propria squadra con un coinvolgimento moderato (vedono le partite da casa o vanno allo stadio in maniera occasionale), di conseguenza anche il loro coinvolgimento emotivo sarà inferiore. In contrapposizione, ritroviamo tifosi che dedicano parte o molto del loro tempo libero a organizzare il tifo e le coreografie, il coinvolgimento emotivo sarà sicuramente superiore, tanto che la loro identificazione come tifoso sarà centrale per la costruzione del proprio sé (ad esempio gli ultras). Il risultato della partita influenzerà in maniera significativa l'umore di questi tifosi. Le coreografie e i cori sono mezzi attraverso i quali incoraggiano i calciatori, affinché questi possano migliorare le loro prestazioni, facendo così vincere la propria squadra; di conseguenza, penseranno che, scoraggiando e denigrando i giocatori della squadra avversaria, questa potrà avere prestazioni peggiori, con maggiore probabilità di perdere.
Cosa succede quando andiamo allo stadio?
Quando tifiamo per la squadra del cuore, possiamo provare una serie di emozioni come la gioia determinata da un vantaggio, la rabbia causata da un rigore non dato, la tristezza per una retrocessione ed inoltre tendiamo a considerare la squadra avversaria non solo come una semplice rivale, anzi, tenderemo ad attribuirle tutte caratteristiche negative, facendo pensieri del tipo: "Guarda come sono scorretti", "Quanti falli fanno...", "Come giocano male", "Ma quanto tempo perdono?!?". Tendiamo ad attribuire le cause di un comportamento di una persona al fatto che faccia parte di quella specifica categoria "Quella é la squadra che ruba sempre i campionati" o "Quella é la squadra avvantaggiata dagli arbitri", ecc. Abbiamo la tendenza a generalizzare e perciò siamo propensi a pensare che, se un giocatore é scorretto, allora anche tutta la sua squadra lo é. Il gruppo di appartenenza sarà valutato diversamente; penseremo che, se un giocatore si comporta male ed é falloso, non é altro che l'eccezione che conferma la regola. Gli appartenenti del gruppo avversario ci sembreranno tutti uguali, e saranno considerati disonesti, brutti, scorretti, fallosi e con minor valore rispetto alla nostra squadra.
Avviene sempre così, colui che appartiene ad un altro gruppo rispetto al nostro, sia nel calcio, che in altre situazioni, possiede sempre caratteristiche negative!
Nel caso in cui vogliate suggerirci un argomento da affrontare o esporci una vostra problematica o preoccupazione, scriveteci a studiopsicologicoilcammino@gmail.com e noi vi risponderemo, o pubblicando la lettera in forma anonima o affrontando la tematica da voi richiesta.
Federica Giacinti