A Villa Renatico Martini la presentazione del volume Memorie

Villa Renatico Martini a Monsummano Terme

Presentazione del volume di Roberto Giovannelli, Memorie di un convalescente pittore di provincia. Appunti autobiografici di Niccola Monti, pittore pistojese, scritti dal 1839 al 1841. Edizioni Polistampa.

 

Con questa presentazione (la precedente effettuata nel Salone delle Statue nella Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti lo scorso 19 aprile) sarà inaugurata la mostra di un nucleo di opere litografiche dell’artista neoclassico, fra cui la rara serie degli Evangelisti.

 

Il volume e la mostra saranno introdotti da Paola Cassinelli (Responsabile scientifico Mac,n), da Simonella Condemi (Curatore della Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti, Firenze) e da Alessandro Vezzosi (Direttore del Museo Ideale Leonardo Da Vinci).

 

Pittore, poligrafo, teorico, viaggiatore, quasi fuggitivo in Polonia e in Russia come per raggelare la sua «sfrenata passione» per la contessa Eleonora Nencini Pandolfini, sacerdotessa dell’arpa nelle Grazie del Foscolo, Niccola Monti (1781-1864) è stato un eccentrico protagonista della cultura toscana dell’Ottocento. A partire da una serie di documenti inediti, nel volume che gli ha dedicato e che sarà presentato sabato 21 maggio in Villa Martini, Mac, n, l’artista e studioso Roberto Giovannelli ripercorre le diverse fasi dell’esperienza creativa di Monti, analizzate nell’intermittenza di successi e delusioni, di aspettative e conseguenti polemiche, in quella singolare amalgama di contraddizioni tipica di una personalità poliedrica e anticonvenzionale. “Il lavoro di Giovannelli”, scrive Carlo Sisi, “si pone ancora una volta quale esempio raffinatissimo d’indagine ‘strutturale’ capace di ricondurre a unità la filiera dei documenti, aggiungendo alle occorrenze scientifiche la più delicata analisi dei caratteri e degli umori, indispensabile per comprendere la singolare personalità di un artista ‘in rivolta’”.

 

Niccola Monti ha avuto un forte rapporto culturale con la Valdinievole, vi soggiornò negli anni giovanili, studiò gli affreschi di Giovanni da San Giovanni nel loggiato di Santa Maria della Fontenuova a Monsummano, nel 1828 realizzò nei soffitti del piano nobile di Palazzo Sainati i dipinti con Bacco e Arianna nell’isola di Nasso e il Ratto delle Sabine. Sempre a Pescia, l’anno successivo, dipinse sulle pareti di Palazzo Magnani, alcune scene raffiguranti L’innamoramento di Buondelmonti con la Donati, La congiura dei parenti della Amadei, e La morte di Buondelmonti a piè della statua di Marte a Ponte Vecchio, episodi evocati in alcuni versi giovanili di Giuseppe Giusti.

Fonte: Ufficio Stampa

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