
E morto la notte scorsa il comandante partigiano Giorgio Pacini, 94 annui, uno degli ultimi protagonisti della liberazione di Firenze. Lo ha reso noto il comitato provinciale Anpi di Firenze che "si stringe attorno alla famiglia e ringrazia Giorgio con rispetto ed eterna riconoscenza".
La salma del partigiano sarà esposta domani alle Cappelle del commiato di Careggi ed il funerale si terrà martedì 10 maggio alle 15 nella Sala d'Arme in Palazzo Vecchio.
Pacini prese parte ad alcune delle azioni più rischiose della liberazione del capoluogo toscano, tra cui l'eliminazione dei 'franchi tiratori' che durante la ritirata nazifascista erano appostati sui tetti della città. Proprio dopo un ricordo pubblico di quella pagina della Resistenza nel 2011 ricevette una lettera anonima con scritto "viva i franchi tiratori" e due proiettili.
Nella sua vita si era impegnato anche come sindacalista ed è stato consigliere comunale.
A Palazzo Vecchio la cerimonia funebre civile
Domani alle 15 in Sala d'Arme a Palazzo Vecchio si terrà la cerimonia funebre civile per l'ultimo saluto al partigiano Giorgio Pacini. Alla cerimonia parteciperanno il sindaco Dario Nardella e le autorità civili cittadine. Saranno presenti il Gonfalone della città Medaglia d'oro al valore militare e i labari delle associazioni partigiane.
La salma di Pacini arriverà in Palazzo Vecchio intorno alle 13.
La nota dell'ANPI locale
Anpi comunica che stanotte è deceduto il compagno partigiano combattente Giorgio Pacini, Presidente onorario della sezione Anpi di Gavinana. Per coloro che vorranno salutarlo, Giorgio si trova alle cappelle del commiato di Careggi. Per le esequie faremo sapere le modalità appena verrano stabilite dalla famiglia. Il Comitato si stringe attorno alla famiglia e ringrazia Giorgio con rispetto ed eterna riconoscenza
Il cordoglio del sindaco Nardella
“Con Giorgio Pacini se ne va un figlio di Firenze, uno degli ultimi testimoni della guerra di liberazione”. Lo ha detto il sindaco Dario Nardella appena appresa la notizia della scomparsa del partigiano Giorgio Pacini nella sua casa di Gavinana.
“Giorgio si è dedicato fino all'ultimo alla comunità e in particolare ai giovani - ha continuato - perché non si dimenticasse cosa è stata l’oppressione nazifascista e per raccontare come la libertà si coltivi giorno dopo giorno anche a costo della vita”. “Alla famiglia - ha concluso Nardella - vadano le profonde condoglianze mie personali, dell’amministrazione e della città”.
Le condoglianze di Rossi
"La notizia della morte di Giorgio Pacini mi rattrista, perchè scompare un grande uomo che con la sua vita, le sue azioni, il suo impegno sociale e politico ha rappresentato un esempio per molti". A dirlo è il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, dopo aver appreso la notizia della morte di Giorgio Pacini, partigiano che contribuì alla liberazione di Firenze.
"Pacini - spiega Rossi - fu partigiano della brigata Sinigallia prima, poi rappresentante sindacale della Fiom, consigliere comunale a Firenze e infine presidente di Anpi Gavinana e del centro ricreativo Reims. Il suo percorso di vita testimonia il coraggio ed il grande impegno per il bene della collettività. Le mie più sincere condoglianze alla famiglia, agli amici, ai compagni partigiani e a tutta l'Anpi".
Il cordoglio della Cgil di Firenze per la morte di Giorgio Pacini
"Le cose acquisite non sono per sempre, se vuoi mantenere la tua libertà e quella degli altri devi darti da fare": una frase che Giorgio Pacini ha detto qualche anno fa in una intervista. Un messaggio semplice eppure di grande valore detto da un uomo che ha dedicato tutta la siua vita alla militanza, antifascista, partigiano, sindacalista della Cgil e impegnato nell'ANPI. Esprimo personalmente e a nome di tutta la Cgil di Firenze sincere condoglianze alla famiglia mantenendo vivi e saldi quei valori e quell'impegno per cui Giorgio ha speso tutta una vita"
Giani, un fiorentino rigoroso
"Giorgio Pacini e' stato grande fiorentino, non solo come leader partigiano a cui si legano momenti importanti della resistenza a Firenze, ma anche come promotore di iniziative importanti per la vita della città". Così il presidente del Consiglio regionale della Toscana Eugenio Giani appresa la notizia della morte del partigiano Giorgio Pacini, ricordandolo come "impegnato nel sindacato, nella cooperazione, nel partito comunista, sempre al vertice come protagonista, ma comunque in spirito di gruppo in grado di far valere autorevolezza e prestigio. Se ne va con lui un protagonista della Firenze del dopoguerra, un uomo rigoroso e carismatico".
"Personalmente, come assessore a Firenze - ha ricordato Giani - ho condiviso con lui la costruzione del nuovo edificio da parte del Comune per il centro anziani di via Reims, sicuramente uno dei più frequentati della città di cui Giorgio e'stato per molti anni presidente. Fu animatore infaticabile di attività sociali e sportive e il bocciodromo Reims divento grazie a lui punto di riferimento a livello regionale per una attività sportiva come le bocce fra le più seguite nella terza età. Comunque il suo carisma - aggiunge il presidente dell'assemblea toscana - era evidente nella animazione delle ricorrenze della guerra di liberazione. La manifestazione del ricordo dell'eccidio di Pian d'Albero lo trovava ogni anno protagonista e la rievocazione dell'11 agosto 1944 a Firenze lo vedeva insieme a Sarti - dice ancora Giani riferendosi al presidente onorario dell'Anpi di Firenze - ogni anno figura più autorevole fra i partigiani sopravvissuti".
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