Nel 'Retrobottega' della macelleria Falaschi si fa da mangiare di fronte alla campagna

San Miniato molto spesso nasconde la bellezza agli occhi dei turisti e dei nuovi arrivati. Non all'ombra del centro storico si può godere della meraviglia della natura. Solo in alcuni posti, alle volte segreti, si raggiunge lo sguardo sulla campagna che ispirò anche Carducci. Uno di questi luoghi, adesso rivelati, è il retrobottega della macelleria Falaschi.

L'attività guidata da Sergio Falaschi e dal figlio Andrea è ormai un'istituzione sul territorio: presente dal 1925, oltre a promuovere l'accoppiamento tra 'ciccia' e cultura con gli eventi di Jazz in Macelleria, l'attività è famosa anche negli Stati Uniti per le masterclass nelle quali si insegna 'la cultura della ciccia', come trattare la carne e proporla al cliente nel modo più genuino possibile.

La nuova sfida adesso è il Retrobottega: un luogo dove si respira ancora l'aria dell'insaccato ma allo stesso tempo accoglie l'affamato visitatore con pronte 'tapas' da gustare di fronte al panorama delle colline di Gargozzi. Le stesse colline che ospitano i maiali da cui, a km 0, derivano affettati, salsicce e salumi poi proposto a tavola. Da bere il vino della fattoria Agrisole, anche quello senza solfiti. Il motto, non a caso, è 'Mangia & bevi felice'.

"Non abbiamo fatto un'inaugurazione perché abbiamo voluto subito partire e testare con i nostri tempi come approcciarci a questa nuova proposta - racconta Andrea Falaschi - ma abbiamo già avuto molto lavoro nei passati fine settimana". Tra un carpaccio di manzo e affettati pregiati, il locale si riempie sotto il sole primaverile. Tra i piatti in fase di rodaggio uno su tutti sarà la portata chiave: la lasagna del giorno prima rifatta fritta a bocconcini, un classico del sud Italia inedito in Toscana.

Per provare basta fare come gli avventori dell'ultima ora: entrare, chiedere al bancone e accomodarsi.

Elia Billero

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