
Imprese ultracentenarie e passaggio generazionale. Conoscenze, tradizioni, capitali umani prima che finanziari, valori etici e sociali. Che si tramandano nel corso dei secoli dando vita alla longevità più autentica del Made in Italy. Ma anche attenzione agli aspetti normativi e fiscali per pianificare il migliore approccio a uno dei momenti inevitabili e più delicati nella vita di un’azienda.
Sono i temi del convegno “Imprese Storiche: passaggio generazionale tra Famiglia e Capitale” che l’Unione Imprese Storiche - associazione che abbraccia 46 realtà italiane con almeno un secolo di attività continuativa - ha organizzato a Brolio (Siena) presso il celebre brand del settore vitivinicolo Barone Ricasoli 1141, nel corso di una giornata di studio e di confronto alla presenza di docenti universitari, consulenti aziendali, esponenti del notariato, ed ovviamente dei rappresentanti di alcune dei marchi che hanno scritto pagine importanti dell’imprenditoria italiana.
“Occorre che l’impresa non abbia timore nell’affrontare il passaggio generazionale, un momento della vita aziendale che, se pianificato, può accadere serenamente – ha spiegato Claudio Baccarani dell’Università di Verona, ateneo da sempre molto attivo nello studio della longevità delle imprese - Il tema è estremamente complesso perché mette in discussione i ruoli delle persone nelle aziende. Si tratta, direi, di costruire dei ponti culturali, occorre capire che la continuità è di trasferire ai giovani le esperienze acquisite, senza aver paura di non capire quello che i giovani fanno”.
“Quello del passaggio generazionale è un tema da esorcizzare e da affrontare con i consulenti che si sono scelti nel tempo – ha affermato il notaio fiorentino Jacopo Sodi - Perché il valore della pianificazione è determinante per la dinamica familiare, per quella economica, e per quella fiscale con riferimento alle aziende italiane. Oggi la legge mette a disposizione nuovi strumenti ed altri nuovissimi. Sia sotto un profilo di diritto strettamente societario, con la riforma di pochi anni, sia sotto un profilo di novità normative degli ultimissimi anni (penso ai patti di famiglia), l’armamentario che ora la legge offre a professionisti e consulenti per proporre soluzioni adeguate, tagliate su misure all’impresa, si è notevolmente accresciuto”.
“I dati ci dicono che ancora molte imprese hanno difficoltà ad arrivare alla seconda generazione – ha detto il consulente aziendale Franco Cesaro della Cesaro & Associati – a testimonianza del fatto che per passaggio generazionale non si deve intendere solo un passaggio ‘tecnico’ di consegne ma un passaggio di capitale e di valori umani, di responsabilità etica e sociale per il territorio nel quale si opera. In questa prospettiva, le imprese storiche hanno dimostrato di sapere tramandare durante i secoli valori familiari e societari, generando ricchezza e bellezza, trasmettendo di padre in figlio, lungo gli anni, il gene della cultura d’impresa”.
All’evento di Brolio ha preso parte anche l’onorevole PD Lorenzo Becattini (in passato vicepresidente dell’Unione e presidente di Toscana Energia 1845) che ha proposto la realizzazione di una proposta di legge parlamentare a tutela e promozione dei marchi ultracentenari, veri testimoni di quel Made in Italy che ancora oggi conserva valori imprescindibili di storia, qualità ed eccellenza.
“In un mondo che oggi viaggia a una velocità incontrollabile, il passaggio generazionale è qualcosa di molto serio da prendere in considerazione – ha concluso Francesco Ricasoli che rappresenta la 32° generazione dei viticoltori Barone Ricasoli 1141 - Vuoi perché le nuove generazioni non necessariamente vogliono seguire un percorso paterno, vuoi perché nel corso di una stessa generazione, a volte, si fa fatica a mandare avanti l’azienda che è stata per secoli all’interno di una famiglia. Una preparazione finanziaria ed economica, che si avvale anche di un supporto legale e tecnico, è fondamentale per affrontare un momento così importante.”
Fonte: Ufficio Stampa
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