Chiusa accoglienza invernale, Funaro: "Meno persone hanno usufruito del servizio"

Sara Funaro

Quattrocentodieci persone accolte nelle quattro strutture adibite all’accoglienza invernale, di cui 349 uomini, 63 donne e 8 minori: questo il bilancio del servizio di accoglienza invernale offerto dal Comune per i senza fissa dimora, che si è chiuso alla fine del mese scorso.
“Questo inverno, rispetto allo scorso, il servizio ha visto una diminuzione delle persone accolte: abbiamo dato accoglienza a 16 persone in meno rispetto all’inverno 2014/2015 - ha detto l’assessore all’Accoglienza Sara Funaro -. Vorrei ringraziare per il prezioso lavoro svolto la Direzione Servizi sociali del Comune e gli operatori che hanno lavorato nelle strutture giorno e notte, dando accoglienza e sostegno alle persone che hanno scelto di non rimanere per strada al freddo, accettando invece di passare la notte al caldo in una delle strutture attive”. “Un grazie particolare lo vorrei rivolgere anche alle Unità di strada della Croce rossa, alla Fratellanza militare, ai gestori delle strutture, al reparto Sicurezza urbana della Polizia municipale e alle associazioni come quelle del tavolo della marginalità che hanno dato sostegno a coloro che non vogliono entrare in accoglienza assicurandosi che anche a loro arrivassero coperte e pasti caldi”.
“L’inverno appena passato sarà per noi da ricordare - ha detto il direttore della Caritas Alessandro Martini - per la sua clemenza climatica ma anche e soprattutto per la bella esperienza realizzata nella rete di accoglienze ormai strutturata e consolidata tra Comune, Caritas e altre realtà fiorentine utile a far fronte al bisogno primario di ospitalità notturna per un crescente numero di persone fragili”. “Come direttore Caritas - ha continuato - ringrazio i qualificati e appassionati operatori che hanno curato l’organizzazione e auspico in una sempre più marcata costruzione di rapporti che, creando reti solide nei rapporti sociali, siano in grado da un lato di supportare e gestire il bisogno crescente, dall’altro di contribuire a scardinare una cultura negativa che rende sempre più ampio il numero di quanti non riescono a farcela da soli”.

Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa

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