Dopo cinque anni banca condannata al risarcimento di un cliente

foto d'archivio

Dopo la sparizione della sua carta di credito, forse smarrita o forse rubata, un uomo ha citato in giudizio la banca e la società emittenti della carta in questione, dalla quale risultavano sottratti oltre trentamila euro in spese folli negli ultimi giorni di settembre del 2011. L'uomo ha vinto, la terza sezione civile del tribunale ordinario di Firenze ha stabilito che il circuito e l'istituto di credito devono risarcire il cliente. Il conto è abbastanza salato perché, oltre alle spese legali, la società emittente della carta dovrà pagare  32.600,85 euro. La banca è stata sollevata da eventuali obblighi di pagamento dopo la richiesta dell'istituto di credito stesso.

Il fatto ha quindi una soluzione dopo cinque anni: i primi giorni di settembre del 2011 l'uomo si rese conto di aver smarrito la carta, anche se non è ancora certo se si trattasse di un furto o di un vero e proprio smarrimento, e denunciò il tutto ai carabinieri di Castelfiorentino, oltre a chiedere alla società emittente di bloccare la carta. Poi per il cliente è arrivata la mazzata con gli estratti conto pieni di spese che non aveva fatto e fuori dai suoi canoni abitudinari; in quel momento venne fatta richiesta di riaccredito di quanto speso a banca e al circuito, ma l'uomo si vide respingere questa proposta e decise di citare in giudizio i due enti. Ora, per fortuna del cliente toscano, è arrivato il risarcimento.

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