Sboccia il Giaggiolo, la new economy grevigiana punta sul fiore simbolo della Regione

Il giaggiolo

Essenza pregiata, qualità officinali e potenzialità agricole e usi gastronomici. A Greve in Chianti la tradizione riscopre il Giaggiolo ponendo il fiore dalle antiche origini al centro di un evento che apre nuovi percorsi di valorizzazione promozionale, economica e turistica. Tra le colline del Chianti, ricoperte di ulivi e vigne, spiccano onde profumate color lillà. E’ il fiore simbolo della Toscana che proprio in queste settimane, torna a nobilitare la campagna con la sua elegante fioritura. Il Giaggiolo, l'orchidea dei poveri', cara a poeti e stornellatori del passato, il cui nome è legato a Iride, la dea greca associata al fenomeno dell’arcobaleno, aspetta di essere omaggiato a San Polo in Chianti in occasione della Festa del Giaggiolo che si terrà dal 5 all’8 maggio.

Musica, escursioni, competizioni sportive, arte, libri e buona cucina. Sul palcoscenico della frazione chiantigiana sale il fiore gigliato le cui radici ed essenze hanno svariate applicazioni. Profumo, liquore e persino antidolorifico. La radice o “gallozola” del giaggiolo è un rimedio naturale per alleviare il dolore dei piccini durante la fase di dentizione, avendo naturalmente un leggero effetto antidolorifico.

“La coltivazione del Giaggiolo – commenta l’assessore alle attività produttive Gionni Pruneti -  si integra con le altre coltivazioni tipiche delle colline del Chianti, vite e olivo, infatti ad essa vengono destinate le estremità dei campi terrazzati oppure le cosiddette “piagge”, nella nostra idea di new economy incentrata sulla agricoltura plurale e diversificata potrebbe avere uno spazio rilevante, considerate le tante proprietà dei rizomi, i bulbi essiccati, sia in campo medico sia in quello cosmetico”. Il Giaggiolo, coltivato sin dall’'800, è stato usato per secoli in preparazioni di vario tipo per alleviare la tosse, contrastare gli effetti del morso della vipera, oltre che come profumo, cosmetico e ingrediente per la preparazione di marmellate e dolci. Una risorsa tutta da riscoprire grazie al percorso di valorizzazione delle tipicità locali, portato avanti da anni dal Comitato turistico San Polo in collaborazione con il Comune di Greve.

Fonte: Ufficio Stampa Associato del Chianti Fiorentino

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