Acque grigiastre nell'Affrico, sopralluoghi dell'Arpat

Nel tardo pomeriggio di martedì 12 aprile, la sala operativa della protezione civile della Città Metropolitana di Firenze, su indicazione della Polizia Municipale fiorentina, ha attivato ARPAT per un problema di inquinamento delle acque del torrente Affrico. Le acque del torrente si presentavano di colore grigiastro.

Gli operatori del Dipartimento ARPAT di Firenze hanno effettuato, nell’immediato, un sopralluogo verificando che la problematica proveniva dalla parte alta del torrente posta nel Comune di Fiesole. Nel corso del primo sopralluogo, non è stato possibile rilevare la causa dell’inquinamento ma sono stati prelevati campioni per l’analisi di laboratorio, tuttora in corso.

La mattina successiva, l’acqua del torrente si mostrava più limpida, nel corso di un ulteriore sopralluogo, effettuato nella giornata di mercoledì, i tecnici ARPAT hanno potuto constatare che l’evento era probabilmente prodotto da un cantiere all’interno di un’abitazione privata nell’area di San Domenico nel Comune di Fiesole. Trattandosi di lavori interni ad una abitazione privata i tecnici hanno richiesto l’intervento della Polizia Municipale.

Il colore grigiastro delle acque dell’Affrico, più volte segnalato anche dai cittadini anche al nostro numero verde 800 800 4000, era dovuta al fango prodottosi dalla fuoriuscita di acqua e terra durante la perforazione autorizzata di un pozzo artesiano, come confermato proprio dalla Polizia Municipale di Fiesole.

Durante la perforazione del pozzo artesiano è stata, infatti, intercettata la falda acquifera in pressione le cui acque sono fuoriuscite dal foro trascinando il terreno.

Gli operai hanno cercato di arginare il materiale fuoriuscito che, però, è finito nelle griglie di raccolta presenti sul piazzale della proprietà che convogliano ad una cisterna di raccolta, la cui capacità non è risultata sufficiente a contenere tutto il fango prodotto che, pertanto, è tracimato nel vicino torrente Affrico, determinando la colorazione grigiastra delle sue acque.

Fonte: ARPAT

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