
A seguito degli accertamenti effettuati dal nucleo ambientale della polizia municipale, congiuntamente al dipartimento ARPAT di Prato, in un impianto di recupero di cascami tessili nel Macrolotto zero, è emerso che l’attività veniva svolta in locali in precarie condizioni igienico sanitarie e senza effettuare le dovute pratiche di igienizzazione dei cascami tessili, stipati all’interno dell’immobile in grandi quantitativi e contenuti all’interno di sacchi neri provenienti dalle varie confezioni e/o pronto moda della città, e che quindi sono da considerarsi come “rifiuti speciali non pericolosi”.
In pratica venivano messi in vendita materiali qualificabili ancora come rifiuti sottoponendoli ad una operazione di recupero solo fittizia omettendo anche il trattamento obbligatorio di igienizzazione.
Riscontrate anche numerose violazioni in materia di normativa antincendio e sicurezza sui luoghi di lavoro dal personale degli enti intervenuti, nonché la presenza di un lavoratore a nero.
Sono stati quindi apposti i sigilli all’azienda ed il titolare è stato deferito all’autorità giudiziaria per smaltimento illecito di rifiuti e per utilizzo dei locali in difformità a quanto autorizzato.
L'attività fa parte di un programma annuale di interventi interforze mirati sulle aziende a maggior impatto ambientale, svolti con la collaborazione anche di ARPAT. In questo ambito sono già stati condotti 6 controlli dall'inzio dell'anno, che hanno coinvolto 2 aziende di recupero rifiuti, 2 stamperie una tintoria ed una lavanderia industriale. Dagli interventi sono scaturite 5 Comunicazioni di notizie di reato e due sequestri degli impianti.
Fonte: ARPAT
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