
Sono ormai passati tre mesi dal trasferimento a Pisa di Vincenza Sicari. In un letto di ospedale l'atleta lodigiana classe 1979 sta combattendo contro una malattia neuromuscolare degenerativa che la riduce quasi all'immobilità (allo stato attuale può solo alzare le braccia). I ricordi della maratona vinta a Torino nel 2008 in 2 ore, 29 minuti e 50 secondi e delle altre 4 grandi maratone a cui ha partecipato ormai sono lontani. Al momento la podista da tre anni perde peso, è sotto i 40 kg, ed è stato necessario l'intervento del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, del presidente del Coni Giovanni Malagò e del presidente della Fial Alfio Giomi. Questo perché "da due mesi sono in un letto senza visite di dottori - ha commentato in una recente intervista tv la stessa Sicari -. A Roma sono stata mandata via perché ritenuta un costo troppo oneroso per la sanità pubblica. Siamo passati ai legali e ho ottenuto il sequestro delle cartelle. Ora a Pisa è anche peggio. Aspettiamo una risposta da un primario interessato al mio caso. Mi sento completamente abbandonata". La sfiducia è altissima nell'atleta, convinta che se non succederà qualcosa morirà in un letto d'ospedale. "La grinta che avevo quando correvo mi sta aiutando in questa battaglia - conclude Sicari -. Pretendo e voglio una risposta, non ho una malattia rara come vogliono farmi credere loro".
Elia Billero
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