
Ieri, 30 marzo 2016, è scaduto il termine previsto dai punti 355, 356, 357 e 358 dell'articolo 1 legge 28 dicembre 2015 n. 208, c.d. Legge di Stabilità 2016, che prevede, per le Fondazioni Liriche che abbiano aderito alla legge Bray (la Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino è stata la prima), lo slittamento dei termini di raggiungimento del pareggio di bilancio all'esercizio finanziario 2018, inizialmente previsto al 2016, a fronte di integrazione del piano stesso.
La mancata integrazione del piano, nel termine previsto dalla suddetta legge, comporta la sospensione delle erogazioni dei contributi a valere sul Fondo Unico per lo Spettacolo per le Fondazioni inadempienti.
“Al momento - spiega Cristina Pierattini di Slc Cgil Area Vasta Fi Po Pt - non è noto alla nostra Organizzazione se tali adempimenti siano stati effettuati né, tanto meno, sono noti i contenuti dell'integrazione richiesta dalla legge, indispensabile all'esercizio dell'attività della Fondazione e all'azione di risanamento messa in atto con la responsabilità e i sacrifici dei lavoratori tutti, sia dipendenti sia coloro i quali, attraverso la loro prestazione d'opera, partecipano direttamente ed indirettamente alla realizzazione della produzione sopportando, d'altro canto, ritardi nei pagamenti e stralcio del debito”.
A tal fine preme ricordare che la legge prevede tavoli di confronto con le rappresentanze aziendali e le OO.SS. territoriali, per monitorare l'andamento del piano di risanamento. “Piano che ad oggi - aggiunge Pierattini - non ci è dato di conoscere e che la Fondazione ci fa sapere di non voler renderci noto adducendo banali scuse di riservatezza e negando l'esistenza di un interesse concreto per le Organizzazioni sindacali, accusate tra l'altro nemmeno troppo velatamente, dietro la giustificazione di fondata preoccupazione, di divulgare dati e documenti alla stampa (come da risposta del Sovrintendente a nostra istanza di accesso agli atti). Accusa che SLC-CGIL respinge totalmente e rispetto alla quale si riserva di mettere in atto tutte le tutele al fine di preservare il proprio buon nome e la propria onorabilità”.
Fonte: Ufficio Stampa Cgil Toscana
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