Una chitarra e un sogno: Giovanni Cartei in arte KARTO, musicista a Londra

Giovanni Cartei in arte KARTO

"Londra è, adesso, casa a tutti gli effetti". Così Giovanni Cartei, chitarrista noto nel mondo del rock come KARTO, risponde per la rubrica settimanale 'Toscani in giro'. Livorno sembra lontana centomila km dal grigiore anglosassone, eppure è proprio in Gran Bretagna che il rock moderno nasce partendo da Beatles e Rolling Stones. E allora conosciamo meglio la sua storia, a pochi giorni dall'uscita del suo nuovo album Give me my rock’n’roll back.

Nome e cognome: Giovanni Cartei, in arte KARTO
Cresciuto a: Livorno
Studi: Laurea in Giurisprudenza
Professione: Musicista

Perchè hai deciso di andare all'estero?

Ho lasciato l'Italia quasi una decina di anni fa, con un unico bagaglio: una chitarra Gibson SG. Me ne sono andato con un unico scopo: suonare.

Sono partito in cerca di nuove emozioni ed esperienze, sia musicali sia di vita; avevo voglia di mettermi alla prova e l'ambiente dove sono cresciuto cominciava a starmi davvero stretto.. Mi stavo appiattendo, troppo poco da fare, più nulla di nuovo ormai da provare.

È stata un esigenza; è come se d'improvviso, le pareti di quello che era stato fino a quel momento l' ambiente dove sono nato e cresciuto si fossero ristrette intorno a me, quasi imponendomi il partire..

Quali sono le principali differenze tra il mondo del lavoro italiano e quello estero?

In Inghilterra il mondo del lavoro ha una peculiarità che si riflette, in genere, su ogni tipo di lavoro: è molto meritocratico.

Londra, in particolare, è come una piramide fatta di rapporti, relazioni sociali e lavoro.

Una volta che inizi il tuo lavoro , di qualunque tipo, ti viene sempre offerta l'opportunità di scalare la piramide. E di salire sempre più in alto, finché ne hai voglia; di arrivare dove più lo desideri, finché ce la fai. Pongo queste condizioni perché, per converso, in ogni caso, è anche un mondo che si contraddistingue per la sua durezza, per il fatto di metterti alla prova giorno per giorno, richiedendoti un impegno costante e concedendoti pochi margini per sbagliare. Un impegno quotidiano fisico e mentale.

La vita ed il lavoro all' estero sono diversi dall' idea che ti eri fatto prima di partire?

Non avevo la minima idea di come fosse tutto ciò prima di partire. Forse sono partito proprio per questo. Curiosità che mi ha portato a fare un salto nel buio. Però, fino dall' inizio, è iniziato un percorso. Percorso impervio ma allo stesso tempo molto emozionante e stimolante.

Cosa ti manca dell' Italia?

Gli affetti che ho qui.

Torneresti a lavorare in Italia?

Svolgo una professione che fortunatamente mi dà la possibilità ed allo stesso tempo, talvolta, mi impone di muovermi in continuazione e lavorare in più posti possibili. Specialmente in questo periodo sono spesso anche in Italia per promuovere il mio album.

Ti posso dire però che per me Londra è, adesso, casa a tutti gli effetti. Se dovessi fermarmi in un posto e svolgessi un lavoro che mi obbligasse a fermarmi in un solo posto, credo che sceglierei di rimanere, al momento, in Inghilterra.

Hai qualche aneddoto sulla permanenza all' estero?

Sono arrivato che sapevo l'inglese “all' italiana”. Senza un posto dove dormire e senza la minima nozione su come muoversi o cercare un lavoro. Ho dormito sulle panchine d'inverno, un paio di sere. Poi mi hanno ricoverato all' Ospedale di Chelsea e rispedito in Italia dopo pochi giorni in seguito ad un’infezione polmonare.

Sono tornato. Di lì a 5 mesi lavoravo in un ristorante, avevo un conto in banca, abitavo in una casa a Tottenham Court Road e avevo nuovi amici.

L' anno seguente ebbi una audizione come chitarrista e fui preso a suonare in una popolare band di Camden Town, ritrovandomi a suonare sui palchi di Club e Festival e stringendo rapporti di amicizia con persone di ogni nazionalità.

Credo che per andarsene dal posto dove sei cresciuto e cambiare vita all' improvviso, sia necessario avere una buona dose di coraggio unitamente ad un po' di incoscienza.

Alla fine però è anche un gioco. Male che vada ti sei fatto un’esperienza in più... e magari anche qualche amico.Tutte le notizie di Livorno