
Le commesse diminuiscono e la Ugolini & c. di San Casciano in Val di Pesa che opera nel settore della produzione di apparecchiature elettroniche di alta tecnologia, comunica ai 24 lavoratori che ridurrà il loro orario di lavoro da full time a un part time diversificato a seconda delle necessità aziendali.
“Questa la notizia che ci arriva all'indomani di un incontro in cui come Fiom avevamo proposto all'azienda di ricorrere all'uso degli ammortizzatori sociali rinnovando il contratto di solidarietà in scadenza il prossimo 31 marzo e ci è stato invece risposto che la Ugolini non è più in grado di sostenere i costi derivanti dall'utilizzo dello stesso” dichiara Claudia Ferri della segreteria della Fiom Cgil di Firenze.
“Siamo di fronte all'ultima frontiera della crisi che vede un'azienda rifiutarsi di versare il contributo di cassa integrazione previsto per le ore di ammortizzatore eventualmente richieste perché a seguito dell'aggravio dei costi per le imprese è divenuto troppo caro. Il riferimento è alla riforma sul riordino degli ammortizzatori sociali introdotta col Jobs Act, che comporta per Ugolini il pagamento del 9% in più dei contributi rispetto a quelli versati per il contratto di solidarietà attualmente attivo.
Questi lavoratori, che finora si sono sempre dimostrati disponibili e comprensivi verso l'impresa, tanto da ritrovarsi più volte ad aspettare stipendi arretrati, si trovano oggi davanti ad un aut aut: dovranno decidere tra la proposta unilaterale di riduzione di orario che per alcuni dipendenti arriva fino a dieci o sei ore la settimana, costituendo di fatto un licenziamento mascherato, o un licenziamento vero e proprio. Si scaricano così interamente sulle spalle dei più deboli gli effetti estremi di un sistema di misure in sostegno al reddito che si dimostra non funzionale rispetto alla crisi in essere.
Chiediamo quindi a Ugolini di rivedere il suo atteggiamento di chiusura e tornare al tavolo di trattativa per individuare un percorso condiviso e sostenibile che tuteli i lavoratori e con essi l'attività.”
La risposta dell'azienda: "La riduzione di orario è momentanea"
"La società in tale periodo di crisi si deve adattare alle esigenze del mercato ed è costretta ad indirizzare la propria attività verso il settore della progettazione, riducendo la produzione. Ciò comporta, come comprendo bene, un sacrificio per i miei dipendenti ai quali è stata richiesta una riduzione di orario, momentanea, per dare respiro all'azienda". E' quanto precisa il legale rappresentante dell'industria Ugolini & C. srl di San Casciano Val di Pesa, Umberto Ugolini, a proposito di rilievi sollevati dal sindacato Fiom Cgil. Ugolini esprime anche "estrema riconoscenza nei confronti dei dipendenti, la maggior parte dei quali ha accettato tale riduzione" di orario; "gli stessi infatti hanno compreso il critico momento in cui versa l'azienda". La Fiom aveva criticato in un comunicato stampa la decisione dell'azienda di ridurre l'orario di lavoro da 'full time' a 'part time' e il mancato ricorso agli ammortizzatori sociali tra cui la solidarietà.
Fonte: Cgil Toscana - Ufficio stampa
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