
Ancora alta tensione nel carcere di Prato. Mercoledì scorso due poliziotti penitenziari erano stati aggrediti da detenuti stranieri in altrettanti episodi violenti: venerdì pomeriggio si è registrata una nuova violenta aggressione contro un altro poliziotto penitenziario mentre stava sedando una rissa tra due detenuti stranieri. Uno dei due contendenti, senza alcuna ragione, si è scagliato contro il poliziotto di servizio, procurandogli una sospetta frattura alla mano.
“Altro che dichiarazioni tranquillizzanti, altro che situazione tornata alla normalità. I numeri dei detenuti in Italia sarà pure calato, ma le aggressioni, le colluttazioni e i ferimenti si verificano costantemente, con poliziotti feriti e celle devastate. A Prato, poi, due gravi episodi violenti in pochi giorni sono sintomatici della tensione tuttora viva nelle celle del carcere. L’Amministrazione Penitenziaria regionale adotti con tempestività urgenti provvedimenti, a cominciare dalla sospensione della vigilanza dinamica delle sezioni detentive, provvedimento che – come avvenuto a Velletri - ha favorito e favorisce questa ignobile e ingiustificata violenza facendo stare i detenuti fuori delle celle a non fare nulla tutto il giorno”.
Così Giuseppe Boccino, vice segretario regionale toscano del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, il primo e più rappresentativo della Categoria, commenta i gravi fatti di violenza accaduti a Prato negli ultimi giorni.
Da Roma, il segretario generale del Sappe Donato Capece sollecita Ministro e Capo DAP ad intervenire: “Quelle di Prato sono gravi e intollerabili aggressioni a poliziotti penitenziari. La situazione nelle nostre carceri resta dunque allarmante, nonostante si sprechino dichiarazioni tranquillanti sul superamento dell’emergenza penitenziaria: la realtà è che i nostri poliziotti continuano ad essere aggrediti senza alcun motivo o ragione. Eventi del genere sono sempre più all’ordine del giorno e a rimetterci è sempre e solo il Personale di Polizia Penitenziaria. Il Sappe esprime solidarietà al poliziotto ferito e gli augura una veloce ripresa e ritorno in servizio. Ma va anche detto - con fermezza! - che queste aggressioni sono intollerabili ed inaccettabili”.
A Prato, il 29 febbraio scorso, erano presenti nelle celle 645 detenuti rispetto ai circa 600 posti letto regolamentari: 247 gli imputati, 398 i condannati. 333 in tutto gli stranieri ristretti, più del 51% dei presenti.
Fonte: Sappe - Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria
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