Non chiamatelo Amore! La violenza nella coppia

La violenza nella coppia.

Come è stato detto la scorsa settimana dalla collega Elena Nencini, “con l’arrivo di Marzo si torna a parlare della festa della donna e delle violenze, dei soprusi e delle discriminazioni che le donne subiscono ancora in tutto il mondo”. Nello scorso articolo “Lo stalking: oltre il corteggiamento.” la collega ha descritto questo fenomeno, questa settimana io invece vi parlerò della violenza nella coppia. Un tema molto delicato, estremamente complesso e molto diffuso. Il National Center for Injury Prevention and Control definisce violenza nella coppia ogni forma di comportamento fisico, psicologico o sessuale che procura danno reale o potenziale alla salute, alla sopravvivenza, allo sviluppo o alla dignità di uno dei due partner nel contesto di un qualsiasi tipo di relazione intima di coppia attuale o passata (coniugale, di convivenza, di non convivenza o di fidanzamento; eterosessuale o omosessuale).

Di che tipo di comportamenti stiamo parlando?

Questi comportamenti son perpetrati da adulti o adolescenti che, sono, erano o desiderano essere coinvolti in una relazione intima e sono solitamente di natura aggressiva come: aggressioni fisiche, intimidazioni psicologiche, soprusi, coercizione sessuale e comportamenti di controllo, privazione e restrizione della libertà altrui.

Come può essere la violenza?

A seconda della tipologia di sofferenza, lesioni o altro tipo di danno realmente o potenzialmente procurati la violenza nella coppia può essere distinta in:

  • Violenza Fisica: uso intenzionale della forza fisica con lo scopo di procurare sofferenza e lesioni fisiche o un qualsiasi altro tipo di danno alla salute fisica o alla sopravvivenza del partner. I comportamenti messi in atto sono di vario genere (contusioni, fratture, traumi, ustioni, soffocamento e molti altri) e possono produrre danni temporanei o permanenti, a volte, se non spesso, letali, sia a organi esterni che interni, ai legamenti e alle ossa.
  • Violenza Sessuale: tutte le attività di sfruttamento, gratificazione e contatto sessuale che coinvolgono il partner contro il suo consenso, o quando questi è incapace o impossibilitato ad esprimere il suo consenso. È una gamma molto ampia di comportamenti che vanno dall’esibizione di parti intime del corpo al rapporto sessuale completo, dalla molestia allo stupro, e comprendono anche il costringere ad assistere o partecipare alla produzione di immagini pornografiche.
  • Violenza Psicologica: forme non fisiche di trattamento ostile nei confronti del partner che hanno effetti negativi sul benessere psicologico. È una forma di violenza che comprende un’ampia varietà di comportamenti maltrattanti e di molestie emotive che possono portare a sofferenza psicologica e veri e propri disturbi mentali nella vittima. Ad esempio, lasciare intendere al partner che è non amabile, non voluto, rifiutandolo affettivamente e denigrandolo, o indurlo deliberatamente a percepirsi inferiore, minacciandolo o terrorizzandolo, o terrorizzarlo e controllarlo in maniera asfissiante. Una forma di violenza psicologia, infatti come già anticipato in apertura, è stata affrontata nell’articolo “Lo stalking: oltre il corteggiamento.”

Quali sono gli effetti sulla salute fisica e mentale delle vittime?

La violenza nella coppia costituisce un serio fattore di rischio per la salute delle vittime. È ampiamente documentato che la violenza subita all’interno delle relazioni di coppia può avere effetti dannosi sulla salute fisica e mentale e che determinati effetti possono perdurare anche molto tempo dopo l’episodio di abuso. L’impatto sulla salute fisica può essere temporaneo o permanente, alle volte anche letale, e riguarda traumi, fratture, contusioni, emorragie, edema cerebrali. Quando le condotte aggressive sono di tipo sessuale possono comportare lesioni e infezioni genito-urinarie, malattie sessualmente trasmissibili e gravidanze indesiderate. La violenza più tragica perpetrata all’interno della coppia è rappresentata dalla morte del partner. Inoltre la violenza nella coppia può comportare una serie si problemi fisici di probabile origine psicogena, soprattutto sindromi dolorose a livello gastrointestinale, cardio-circolatorio, muscolo-scheletrico, neurologico, genito-urinario.

Per quanto riguarda l’impatto sulla salute mentale i problemi maggiormente riscontrati sono sintomi o disturbi d’ansia, in particolare disturbo post-traumatico da stress, il quale sembra essere correlato alla gravità della violenza subita più che dal tipo di violenza. Anche la depressione, dopo i disturbi d’ansia, è una condizione psicopatologica diffusa tra le vittime di violenza nella coppia. Secondo molti studi, il rischio di depressione sembra essere correlato tanto alla gravità quanto alla frequenza dell’aggressione subita. Associata alla depressione viene riscontrata anche una bassa autostima, spesso riportata dalle persone aggredite fisicamente o sessualmente dal partner e anche questa è correlata sia alla gravità che alla frequenza della violenza subita. Sono anche stati riscontrati abuso di sostanze e tentativi di suicidio, tra le vittime più giovani, in particolare tra gli adolescenti e i giovani adulti, insieme a disturbi dell’alimentazione, comportamenti violenti, gravidanze indesiderate, problemi scolastici e condotte sessuali a rischio.

Concludendo, si può ben capire come subire violenze da un partner può comportare molti esiti negativi, sia a livello fisico che psicologico. Mi rendo conto di quanto sia complicato e difficile riconoscere e prendere atto di stare subendo una violenza all’interno della propria relazione, di quanto sia difficile reagire e soprattutto comprendere il perché si sopporta un comportamento intollerabile. Reagire e comprendere però sono il primo passo per venirne fuori, chiedere aiuto è la risorsa principale e può essere fatto attraverso canali riservati che non espongono a rischi. Esistono strutture specializzate per fornire il supporto e l’aiuto adeguato, in cui ogni donna può recarsi e ottenere l’aiuto adeguato per poter uscire da una situazione da cui sembra impossibile uscirne! Ricordate, Difficile non è sinonimo di Impossibile.

Nel caso in cui vogliate suggerirci un argomento da affrontare o esporci una vostra problematica o preoccupazione scriveteci a studiopsicologicoilcammino@gmail.com e noi vi risponderemo o pubblicando la lettera in forma anonima o affrontando la tematica da voi richiesta.

Chiara Paoli