Caso scabbia, Sel risponde all'opposizione: "Accuse senza prendersi responsabilità"

"È una politica del nulla, quella basata sui comunicati stampa a effetto e sulla ricerca di condivisioni e ‘Mi piace’ su qualche social network. Una politica di accuse, di insinuazioni, di spregiudicata assenza di coraggio nel dire chiaramente e nel prendersi la responsabilità delle proprie idee. E’ una politica fatta di lasciar intendere, di irresponsabilità; è una politica fatta di puntini di sospensione e chi la fa, questa politica, possa restare libero di farla: che poi ognuno sarà qualificato dalle proprie azioni.

Nell’articolo pubblicato dal quotidiano locale La Nazione di venerdì 19 febbraio 2016 che riporta la conferenza stampa del gruppo Ricostruiamo Santa Croce (“Allarme scabbia nelle scuole - «Controlli nelle case sospette»), riguardante un caso di scabbia in una delle scuole di Santa Croce sull’Arno, per , si va, a nostro avviso, oltre: la scabbia, contrariamente a quanto scritto nell’articolo, rientra in una tipologia epidemiologica per cui le variazioni annuali hanno pochissima rilevanza: come dire, è una malattia che non scomparirà mai, anche se per uno o più anni non si rilevano tracce di casi.

Il parassita della scabbia vive a tutte le latitudini. Poi non è la peste: si cura.

Le variazioni, apparentemente rilevanti se confrontate, ad esempio, per due anni successivi, non hanno alcuna importanza nel medio-lungo periodo. Il motivo del maggior numero di contagi in un dato periodo risiede prevalentemente nella possibilità che la malattia sia contratta da persone che frequentano luoghi in cui il contagio abbia maggiori probabilità (bambini che frequentano scuole, persone ricoverate in strutture di degenza ecc).

Su questo falso assunto, tra l’altro, il capogruppo dell’opposizione Baldi appoggia le sue perplessità: “Dobbiamo porci la domanda del perché sul territorio tornano infezioni che non si vedevano da anni”, dice il Baldi. Ecco qua: non è vero che tornano, è che non sono mai scomparse. Molte malattie percorrono strade differenti, fino a riproporsi decine -a volte centinaia- di anni dopo in luoghi dai quali sembravano scomparse.

Ma la questione più urgente, ci pare, è quella di avviare una riflessione sulle espressioni e sulle parole usate: i “controlli in quelle abitazioni sospette sotto il profilo dell’igiene”.

Ci chiediamo chi definisce i parametri?

Si possono denunciare i vicini che non tagliano l’erba nel giardino? E quelli che hanno macchie di umidità sul muro? E quelli che non aprono mai le finestre per arieggiare i locali?

Se dobbiamo fare la caccia all’untore allora il gruppo Ricostruiamo Santa Croce dica con chiarezza chi secondo loro sono gli appestati. Chi dovrebbero essere i destinatari dei controlli a campione?"

Sinistra Ecologia e Libertà Santa Croce sull’Arno

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