
Da ieri i dipendenti della Città Metropolitana di Firenze hanno deciso lo stato di agitazione per gli effetti che potrebbe avere sul loro lavoro e sulle prospettive dell'ente lo sforamento del Patto di stabilità. Stamani Brenda Barnini, Vice Sindaco metropolitano con la delega al Personale, ha incontrato i rapprentanti della Rsu e quindi i lavoratori riuniti in assemblea. "La preoccupazione dei lavoratori - spiega Barnini - si associa alla nostra e c'è accordo nell'interpretare lo stato di agitazione a supporto dell'azione che i responsabili della Città Metropolitana portano avanti per il consolidamento del nuovo ente.
Siamo impegnati in un confronto puntuale col Governo perché siano evitate le sanzioni".
Il passo successivo allo stato di agitazione è la convocazione dei sindacati e degli amministratori da parte del Prefetto per attivare la cosiddetta "procedura di raffreddamento", nella quale la situazione sarà puntualizzata al rappresentante del Governo perché se ne faccia interprete nelle sedi deputate.
Nell'incontro con la Rsu si sono puntualizzate modalità ulteriori di confronto tra Città e lavoratori secondo il modello messo in campo durante il 2015 per definire il passaggio del personale in Regione ed altri enti. I dipendenti erano circa 800, mentre oggi sono 430. Questo passaggio "è stato possibile grazie a un reale rapporto di fiducia. Se siamo stati in grado di affrontare il dimezzamento dei dipendenti dell'ente saremo in grado di affrontare anche le preoccupazioni di questo 2016".
Alcuni nodi emersi nell'incontro non attengono tanto a decisioni del Sindaco o del Consiglio, quanto piuttosto a scelte compiute dalla Regione Toscana, a cui bisogna ricondurre, ad esempio, il problema del personale esterno per gli appalti legati ai servizio di portierato e pulizie.
Le forze politiche della Metrocittà sullo stato di agitazione dei dipendenti
Stato di agitazione dei lavoratori della Metrocittà. Per la capogruppo del Pd Francesca Paolieri "siamo in una fase delicata. La Città Metropolitana è un ente molto diverso dalla ex Provincia, sta cercando la sua indentità e per molti versi la sta trovando. Stiamo già migliorando e trovo di importanza decisiva il lavoro del Vice Sindaco Brenda Barnini. La Città metropolitana sarà un punto di riferimento importante per tutta la nostra regione. Intanto si devono trovare punto di mediazione con il Governo e la Regione Toscana perché i dipendenti rimasti non vengano penalizzati da questa transizione".
"Non posso che associarmi alle preoccupazioni espresse dalla Rsu della città metropolitana di Firenze", ha dichiarato in Consiglio Riccardo Lazzerini, consigliere di Territori Beni Comuni che aggiunge: "Colgo di positivo che l'Amministrazione si sta adoperando per risolvere un problema che è stato creato del Governo. Purtroppo siamo ancora in mezzo al guado".
Il patto di stabilità 'sforato' "non soltanto mette a rischio una serie di interventi (strade, manutenzioni scolastiche, investimenti), posti di lavoro in particolar modo sui servizi (portierato e pulizie ma anche progetti a termine) ma, soprattutto scoperchia ciò che per adesso non è la Città metropolitana; ovvero un ente con propria luce ed identità, ancora alla ricerca di se stesso e ancora dipendente e ricattabile rispetto al Governo centrale. Poco valgono le enunciazioni dei 250 milioni di euro destinati a futuri investimenti se non si ha la struttura per poter progettare, mettete a gara, seguire i lavori. Insomma auspico che al più presto si possa parlare di un Ente con una propria identità e scevro da antipatici ricatti politici da parte di chi, la politica l'ha depotenziata a sommo studio per ottenere questo tipo di risultati".
Per Marco Semplici (Forza Italia) il tema è complesso "e la tentazione è quella di guardare indietro. Meglio guardare avanti. Abbiamo una scadenza importante che è il referendum sulla riforma costizionale. Dall'esito avremo una situazione più chiara. Speriamo nel 2017 come un anno con più certezze per tutti".
Debiti fuori bilancio, la Metrocittà approva una delibera
Il Consiglio Metropolitano ha approvato una delibera per il riconoscimento di legittimità di debiti fuori bilancio derivanti da sentenze, per un ammontare complessivo pari a 41.887,12, sottolineando come tale riconoscimento non costituisce acquiescenza alle stesse.
Alla votazione non ha partecipato il consigliere di Territori Beni Comuni Riccardo Lazzerini, mentre si sono espressi con voto contrario i consiglieri Anna Ravoni (Liste Civiche) e Marco Semplici (Forza Italia).
Fonte: Città Metropolitana di Firenze
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