
Non solo misure di politica industriale, ma anche misure sul fronte delle politiche del lavoro e della formazione, per fronteggiare la crisi Trw di Livorno. L’assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli ha risposto in aula all’interrogazione della Lega Nord sulla crisi che sta coinvolgendo i lavoratori che stanno esaurendo la mobilità alla Trw di Livorno.
Ceccarelli ha parlato di due bandi con finanziamento regionale, da un milione e mezzo ciascuno per gli incentivi occupazionali, per assumere lavoratori disoccupati e riqualificarli professionalmente.
“La questione della Trw era prodromo di quanto sta succedendo da altre parti – ha detto Claudio Borghi (Lega Nord), che è anche portavoce dell’opposizione -
il disimpegno della multinazionale sul territorio toscano sta diventando una costante”. Borghi ha parlato della “strutturalità che occorrerebbe per rendere di nuovo attraente la produzione in Italia”.
Alle iniziative di pubblica utilità per i lavoratori, avviate dalla Regione e rese note dall’assessore, Borghi ha replicato: “L’accento dei lavori socialmente utili come palliativo non mi sembra una soluzione, bisognerebbe riuscire a trovare il coraggio di produrre. Il lavoratore non deve essere occupato con qualcosa di genericamente utile per il sociale ma lavorare”.
Per quanto riguarda le richieste sullo stato di attuazione dell’accordo di programma per l’area livornese, Ceccarelli ha risposto facendo riferimento al recente incontro del Comitato esecutivo. Riguardo a Darsena Europa “si è preso atto che il piano di riconversione e riqualificazione industriale (PRRI) sta procedendo nei tempi previsti” e anche per il “progetto per lo scavalco ferroviario, che collegherà porto ad interporto, i tempi sono rispettati ed entro fine aprile 2016 il progetto sarà pronto”.
“Il polo tecnologico di Livorno – ha aggiunto l’assessore – sarà oggetto di un capitolo specifico del PRRI”. Per il problema della bonifica e della riallocazione sul mercato delle aree ex Trw Ceccarelli ha ricordato che “l’ex stabilimento fa parte del più ampio sito di bonifica denominato ‘Intesa leasing’” e ha ripercorso la storia dell’inquinamento di tutta l’area, i sopralluoghi effettuati e le pratiche avviate per le procedure di bonifica. “La Regione si è impegnata – ha concluso - ad attivare verifiche, è imminente un incontro con la proprietà per verificare il procedimento di bonifica”.
Borghi ha concluso sottolineando la necessità di inserire clausole nei nuovi accordi. “La multinazionale – ha detto - non può permettersi, una volta rilevata un’azienda italiana, di chiuderla o delocalizzarla. Bisogna far sì che la Regione vincoli. Se le multinazionali arrivano, prendono brevetti, linee di prodotti e poi delocalizzano, succede che svendiamo il nostro territorio e questa perdita pesa sia sul privato che sul pubblico. Ci vuole attenzione al mantenimento dei livelli occupazionali”.
Fonte: Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana
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