
Mentre continuiamo ad occuparci dei disagi di chi vive ed opera sull’isola di Gorgona, dell’incerto sistema di collegamenti con la terraferma e dell’assenza di servizi ai cittadini/lavoratori, leggiamo di una riflessione che il Referente Regionale Snami Medicina Penitenziaria ha diffuso, accusandoci di dare notizie sbagliate e che potrebbero dividere più che unire la comunità che sull’isola permane. Al carcere di Gorgona Isola il servizio di cui viene riferito dal Referente Snami altro non è che quella che comunemente in Tutti i Carceri d’Italia viene identificata come “infermeria del carcere”, dove Sanitari del SSN prestano assistenza per le Persone detenute (essendo queste private delle libertà individuale e quindi impossibilitate ad andare dal medico di fiducia e/o in Ospedale come può fare qualsiasi Cittadino libero). Per essere chiari, a tali attività sanitarie interne ai carceri, non devono rivolgersi Cittadini che non siano detenuti; tanto è vero che in ogni realtà d’Italia ogni appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria, anche quando vittima di infortunio sul servizio (anche in caso di aggressioni subite dai detenuti) viene inviato ai Presidi Sanitari del Territorio e non nell’infermeria interna. Che poi in una situazione come quella “particolare” di un isola come Gorgona, una Persona chieda un parere se accusa un disturbo, ed un medico, indipendentemente dal servizio istituzionalmente che svolge, assolva ad un suo preciso dovere deontologico professionale, questo non significa che sia attivo un Presidio per i Lavoratori ed i loro familiari. Su Gorgona non esiste nessuna farmacia e basterebbe questo per spiegare che le Persone “Libere”, anche se necessitano di un farmaco “da banco” come una aspirina, non hanno dove fornirsene alla stregua di qualsiasi altro Cittadino su terraferma.
Spiace che il Referente Snami intervenuto pubblicamente sulla questione ci accusi di dividere la comunità di Gorgona piuttosto che unire. Forse più che informare il sottoscritto del servizio di cui riferisce, dovrebbe informare chi opera e vive su Gorgona (ci riferiamo alle Persone che rappresentiamo) dell’esistenza di un servizio ritenuto dallo stesso Referente quale Presidio Pubblico aperto a Tutti, visto che non è noto e nessuno ha mai notata una sola indicazione, insegna e/o avviso che lo ufficializzasse. Chiaramente ci impegneremo perché anche quella attività – riservata ai detenuti – sia mantenuta e migliorata sperando che chi di competenza decida di eventualmente estendere il diritto a fruirne a Tutti senza che nessuno la ponga come una concessione. Su questo ci uniamo all’appello al Presidente della Regione, al Prefetto di Livorno ed al Sindaco della Città, affinché se una attività del SSN è organizzata sull’Isola, lo sia per garantire un Diritto di Tutti i Cittadini e non come un servizio per alcuni ed una gentile e discrezionale concessione per altri.
Fonte: Cisl
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