Carcere di Pozzale, le precisazioni di Franco Corleone. Il direttore Pujia: "Diciotto detenute? È la capienza massima"

Graziano Pujia, direttore della casa circondariale di Empoli

L'indomani la vista del Garante dei diritti dei detenuti della Regione Toscana, Franco Corleone, alla casa circondariale di Pozzale a Empoli è il momento di fare alcune precisazioni rispetto alla nota stampa diramata ieri, lunedì 1 febbraio, dal consiglio regionale.

"Un piccolo carcere che vuole essere un modello e su questo obiettivo si concentra da anni l’impegno del direttore Graziano Pujia - dichiara oggi Corleone - Proprio per questo mi ha colpito la sofferenza di alcune detenute a causa delle difficili situazioni familiari e in particolare per il rapporto con i figli. Una condizione umana che richiede una cura particolare e invece ho colto critiche all’azione del magistrato di sorveglianza e di altri soggetti che non sono il personale del carcere ma che influiscono sulla vita concreta dell’Istituto. Mi è stato segnalato anche una decisione del Sert di Empoli che condizionerebbe l’ingresso in comunità di una detenuta alla scelta esclusiva di San Patrignano. Sono questioni che meritano attenzione".

Il direttore del carcere Graziano Pujia puntualizza come sia "solo la magistratura di sorveglianza ad avere potere sulla possibilità di vedere i figli da parte delle detenute". Inoltre spiega che "diciotto persone all'interno non sono poche, si tratta della sua capienza regolamentare" e parla di "malinteso del dottor Corleone" relativamente al concetto di 'senso di umanità' espresso nel comunicato stampa di ieri. Infine Pujia vuole rimarcare come l'istituto di Pozzale sia all'avanguardia anche con "eventi e iniziative che vengono portati avanti anche a costo zero, come l'inserimento di una 'carciofaia' nell'azienda agricola interna alla struttura".

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