Unioni civili, “parità di diritti alle coppie omosessuali e di fatto”. Voto unanime per il Consiglio comunale


“Alle coppie dello stesso sesso e di fatto devono essere garantiti gli stessi diritti della famiglia tradizionale”. Si torna a discutere nel Chianti puntando i riflettori sul tema dei diritti e sull'annosa battaglia, in favore dei rapporti di convivenza e unione civile, che punta alla conquista di una effettiva parità dei diritti nello svolgimento della vita quotidiana. Ad esprimere una posizione unitaria e netta, che mette d'accordo tutte le parti politiche, è il Comune di Barberino Val d'Elsa, che già nel luglio 2014 si era mosso per attivare la trascrizione delle unioni civili nei registri dello Stato civile. Il Comune compie uno scatto in avanti incassando il sì del Consiglio comunale e chiede a gran voce al governo una legge sulle Unioni civili. Lo fa con il voto unanime dei consiglieri di maggioranza e minoranza che hanno condiviso e varato i contenuti e le finalità di una mozione, presentata dal consigliere Francesco Grandi, capogruppo Centro Sinistra per Barberino.

“Il contesto in cui si trova L'Italia è piuttosto controverso – commenta il consigliere comunale Francesco Grandi - siamo convinti che si possa fare molto di più, per questo chiediamo che si favorisca l’approvazione di una legge sulle unioni civili in modo da poter, non tanto e solamente allinearci con le normative degli altri Paesi, ma oltrepassare ingiustificate forme di restrizione ormai superate dalla mutata concezione dei rapporti interpersonali nella realtà sociale”.

Il sindaco Giacomo Trentanovi rilancia esprimendosi a favore del riconoscimento effettivo della parità dei diritti per tutti i cittadini indipendentemente dalla loro origine, dalla condizione sociale, dalla formazione, dall'appartenenza e dal credo religioso e dall'orientamento sessuale. “Non abbiamo in Italia – aggiunge il sindaco - una legge sulle unioni civili, nonostante siano state presentate molte proposte. Il nostro Legislatore è fermo al passato e non c'è mai stato un adattamento normativo rispetto ad una realtà che nel corso del tempo, nelle forme e nelle esigenze si è completamente trasformata, ad esempio attualmente due persone conviventi etero o omosessuali non hanno diritto di decidere della salute del partner in ospedale, di gestire le questioni ereditarie e di tanti altri temi che riguardano il menage familiare”. “Questo è il motivo per cui nel nostro Paese risulta necessaria - aggiunge Grandi - l’approvazione di una disciplina legislativa organica delle unioni civili e della convivenza di fatto, che sia in grado di superare l’attuale fase di incertezza e di penalizzazione in cui versano anche le coppie omosessuali che chiedono la registrazione in Italia del matrimonio che hanno contratto all’estero e quelle che non hanno i mezzi per fruire di questa possibilità”.

Il Consiglio comunale era già intervenuto su questo tema approvando il Regolamento comunale per il riconoscimento delle unioni civili. “Non si può più attendere - conclude il sindaco – chiedo al Parlamento e al Governo dello Stato italiano di intervenire, nell'ambito delle proprie prerogative e indipendentemente dall'esito della questione “stepchild”, per favorire comunque l'approvazione di una legge sulle unioni civili”.

Fonte: Ufficio Stampa Associato del Chianti Fiorentino

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