
È come una scala mobile percorsa nel senso contrario: quando l'arrivo sembra essere più vicino, basta poco perché questo si allontani. E lo stesso vale per il caso di Beata Balon, 45 anni di Varsavia, che il compagno ha trovato morta nel letto l'11 gennaio scorso a Empoli (nel quartiere Ponzano, in via Pasteur), con un sacchetto di plastica in testa fermato al collo da un nastro adesivo.
Sul tavolo del pm Ornella Galeotti di Firenze ci sarebbero tutte le risultanze degli esami medico-legali - tra cui quelli fatti dal Ris - richiesti per stabilire le cause del decesso della donna. Circostanza già descritta ieri da gonews.it e che sembrava avesse potuto portare già oggi, martedì 26 dicembre, a una serie di novità da rendere pubbliche alla stampa. E invece no.
La giornata odierna è scivolata velocemente in procura. Del caso se ne sta occupando, oltre al sostituto procuratore, anche il procuratore capo della Repubblica Giuseppe Creazzo. Il fatto è che tutti vogliono avere certezze scientifiche totali prima di agire con eventuali fermi o iscrizioni nel registro degli indagati per omicidio.
Il pm Galeotti formalmente finora ha indagato per omicidio, senza però escludere l'ipotesi del suicidio fino, appunto, a poter valutare le relazioni medico-legali definitive. Fino a oggi non risultano iscritti nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio. E ancora una volta tutti sperano domani di togliere la coltre fumosa che copre il giallo di Ponzano.
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