Oggi ringrazio Elisa V. da Prato per questa ricetta che mi ha fatto tornare bambina, perché mia nonna Vivetta faceva una zuppa di pane buonissima e mangiarla il giorno dopo ribollita era una bontà. Da qui il nome della ribollita una ricetta della tradizione Toscana contadina. Un piatto semplice con tanta buona verdura di stagione e pane toscano raffermo.
Il nome "Ribollita" deriva dal fatto che un tempo le contadine cucinavano questo piatto in grande quantità e poi veniva ribollito in padella nei giorni successivi, da qui prende il suo nome, perché la vera zuppa si riscalda due volte. Gli ingredienti fondamentali per questa zuppa sono il cavolo nero, i fagioli e il pane "del giorno prima".
Come sempre io sono curiosa e mi sono un po' documentata e ho scoperto che per rendere migliore la zuppa è necessario che il cavolo nero abbia "preso il ghiaccio", che sia passato da uno o più gelate invernali in modo che le sue foglie diventano più morbide. L'ideale sarebbe ribollire la zuppa nel forno a legna ma capisco che non tutti ce lo possono avere.
Meglio utilizzare se ce l'avete in casa una pentola in coccio perché è ideale per cucinare quei piatti che richiedono una cottura senza sbalzi di temperatura, in cui il riscaldamento avvenga in modo graduale ed uniforme: minestroni di verdura, pollo, stufati di carne, legumi.
Per saperne di più sulle pentole in coccio come utilizzarne, manutenzione e altro vi rimando ad un sito che ho trovato interessante soprattutto se ancora non avete in casa una pentola di coccio e magari avete deciso di acquistarla. Troverete dei consigli pratici e utili.
Elisa ci ha dato due soluzioni finali di come preparare la Ribollita.
Ribollita con fagioli
Ingredienti per 4 persone
300 gr di fagioli cannellini
500 gr di cavolo nero
200 gr di cavolo verza
2 patate
2 zucchine
2 carote
2 coste di sedano
2 pomodori pelati
1 porro
1 mazzetto di bietola
1 cipolla
250 gr di pane raffermo
olio extravergine d'oliva
Preparazione
Mettete i fagioli in acqua per 12 ore, poi passateli sotto acqua corrente scolateli e metteteli a lessare in abbondante acqua per circa un'ora. Pulite, sbucciate e tagliate tutte le verdure a pezzi grossolani. Le verdure non avendo tutte lo stessa cottura le mettiamo per ordine. Prima soffriggete la cipolla tritata con l'olio extravergine d'oliva, se potete utilizzate un tegame capiente di coccio, aggiungete i pomodori pelati, dopo il sedano, le carote, il porro (fate cuocere sempre a fiamma dolce) e fateli appassire.
Aggiungete le patate, se necessario aggiungete anche un po' d'acqua, quando le patate sono ammorbidite, dopo una decina di minuti, aggiungete il cavolo verza, la bietola e per ultimo il cavolo nero (ricordate di togliere le costole centrali). Poi versate nella pentola metà dei fagioli cannellini con un po' della loro acqua di cottura, regolate di sale. Fate ammorbidire il tutto e poi aggiungete le zucchine mentre il tutto cuoce, passate con il passaverdura l'altra metà dei fagioli e poi unitela agli altri ingredienti. Regolate di sale e pepe e fate cuocere lentamente per altre due ore.
Lasciate riposare e servite in piatti, preferibilmente di coccio, sul fondo dei quali mettete del pane raffermo tagliato a fettine e arrostito (utilizzate pane toscano) e completate con un filo d'olio extravergine d'oliva. Passate in forno preriscaldato a 180 gradi per 5 minuti prima di servire.
Altra soluzione finale che secondo me appartiene più alla tradizione contadina è quella di prendere un altro tegame sempre in coccio e mettete prima il pane arrostito e poi uno strato abbondante di minestra fino a coprire completamente il pane, fate un'altro strato di pane arrostito e versate di nuovo verdura e brodo fino a coprire interamente il pane. Questa sarebbe la minestra di pane ma noi vogliamo la ribollita per questo lasciamo riposare il pane per un'ora o due, vedrete il liquido prosciugato e la ministra che assume un aspetto papposo. Passato questo tempo fate ribollire fino ad ottenere una crema morbida ed omogenea. Mettete la ribollita nei piatti e servite con un filo di olio nuovo extravergine d'oliva e un po' di pepe se di gradimento.
Elisa V. di Prato
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