
Giornata della Memoria. Sabato 23 gennaio a Firenze un convegno dalla Fondazione Andrea Devoto per dire ai giovani di non dimenticare gli orrori dello sterminio
Il valore della memoria, la sua attualizzazione e la funzione pedagogica per aiutare i giovani a non dimenticare. Sono questi alcuni temi del convegno ad ingresso libero “Il Futuro del Passato. Memoria, legami fragili e nuova cittadinanza” che si svolgerà a Firenze sabato 23 gennaio dalle ore 14.30 nella Sala Storica (piano terra) della Biblioteca delle Oblate, via dell’Oriuolo 24, organizzata dalla Fondazione Istituto Andrea Devoto Onlus. Si tratta di una iniziativa che rientra nelle celebrazioni della Giornata della Memoria che dal 2000, ogni 27 gennaio, viene celebrata nel ricordo dell’anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, per commemorare tutte le vittime della persecuzione fascista e nazista.
Il programma del convegno prevede i saluti del presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani, della vicesindaco del Comune di Firenze Cristina Giachi e poi gli interventi dei relatori come Andrea Bigalli coordinatore regionale dell’associazione Libera, Giovanna Le Divelec, vedova di Andrea Devoto, lo psicologo e psichiatra fiorentino scomparso nel 1994 a cui è intitolata la Fondazione di cui Le Divelec è fondatrice e presidente onorario, modera Sandra Gallerini consigliere nazionale della Scuola Italiana Sociologia della Salute. Alle 16.15 seguirà una tavola rotonda coordinata dal giornalista Leonardo Roselli che prevede la partecipazione di qualificati e importanti relatori come Massimo Cervelli responsabile progetti per la Memoria della Regione Toscana, Roberto Barontini presidente dell’Istituto Storico per la Resistenza di Pistoia, Patrizia Meringolo docente Dipartimento Scienze Formazione e Psicologia dell’Università di Firenze, Fabio Berti docente Dipartimento Scienze Sociali dell’Università di Siena e Fabio Bracci ricercatore dell’Iris. Per concludere alle 17.30 andrà in scena lo spettacolo “La speranza tradita” a cura della Compagnia Teatrale Amaltea. Una performance sul filo della memoria di chi ha vissuto due fra le più grandi ferite del novecento italiano: la Grande Guerra del 1915/18 e la deportazione verso i campi di concentramento avvenuta nel 44.
“Vogliamo riflettere sulla memoria viva – spiega Giovanna Le Divelec – perché il nostro intento è quello di attualizzarla e trasmetterla nelle coscienze delle nuove generazioni. Il rischio di dimenticare è troppo alto, e il pericolo di nuove forme di oppressione è sempre presente come purtroppo l’attualità ci conferma ogni giorno. La memoria è uno strumento potente sia nell’individuo che nella collettività per impedire il ripetersi di orrori come le deportazioni e i campi di sterminio, è proprio questo è uno dei punti focali di attività della nostra fondazione”. Info: Fondazione Istituto Andrea Devoto, tel. 3346836809, e-mail: info@fondazioneandreadevoto.it, sito web: www.fondazioneandreadevoto.it
Fonte: Ufficio Stampa
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