
È un intreccio tra politica e mondo degli affari quello che emerge intorno alla Banca Etruria, diventato a tutti gli effetti un vero e proprio caso nazionale. Sono due i nomi balzati fuori sulle cronache dei giornali questa mattina, quello di Gianmario Ferramonti e Flavio Carboni. "Con Carboni - ha spiegato Ferramonti - sono amico da trent'anni. Un po' di tempo fa a Roma mi chiese un favore, ossia di indicargli un nome che potesse ricoprire il ruolo di direttore generale di Etruria, perché serviva a Pier Luigi Boschi". Il nome che emerse all'epoca fu quello di Fabio Arpe "anche se adesso, leggendo le sue interviste, finge di non conoscermi".
Ferramonti però spiega di non conoscere il padre dell'attuale Ministro Maria Elena Boschi: "Non l'ho mai incontrato". Allora chi sta cercando di far cadere Renzi? "Silvio Berlusconi! Guardi chi sono i giornali che stanno spingendo di più su questa storia degli incontri tra Boschi senior e Carboni". Ed esclude trame massoniche: "Quale massoneria?". Sì, perché Flavio Carboni, noto faccendiere ex socio anche dello stesso Berlusconi, che era considerato il fondatore della 'P3' è stato tirato in ballo proprio negli ultimi giorni: "Mi hanno attribuito di tutto, c'è qualcuno che mi chiama 'santità'. Ora mi vorrebbero utilizzare per creare fastidio al governo".
"Non ho mai avuto tempo di parlare con Boschi della sua banca - spiega Carboni - L'ho visto soltanto due volte e per pochi secondi. in strada e nel mio ufficio. Era lì per un altro incontro, non con me, ma col mio amico imprenditore Valeriano Mureddu, lo stesso che me l'ha presentato. Non so di cosa dovessero trattare, forse di questioni legate alla banca". Sempre Carboni approfondisce la questione del direttore generale: "Valeriano Mureddu, credo su richiesta del signor Boschi, mi ha chiesto di aiutarlo a trovare qualcuno. E io mi sono attivato con altri amici. Non avevo conoscenze dirette e ho chiesto a Ferramonti. Mi ha segnalato Fabio Arpe e io l'ho al mio amico Mureddu. Non al signor Boschi". E nega qualsiasi affare col padre del Ministro: "Non ricordo nemmeno che faccia abbia". A Palazzo Chigi però un amico Carboni ce l'ha e non è uno qualunque, ma Denis Verdini: "Non è ministro ma è lui che tiene in piedi il Governo di Renzi. Siamo amici e l'inchiesta sulla P3 lo ha già rivelato".
Intanto proseguono le vicende legate alla possibilità che la Banca Etruria rimborsi i propri clienti danneggiati. Il presidente di Adiconsum, Pietro Giordano, ha proposto la conciliazione parietica già utilizzata in altri contenziosi bancari: "Siamo favorevoli e disponibili a ricercare e trovare soluzioni condivise a tutela degli investitoti più deboli, "colpevoli" di aver agito senza la necessaria consapevolezza del rischio legato all'investimento". Dal Tar del Lazio invece questa mattina è stato notificato il ricorso dal Codacons insieme a 250 risparmiatori contro la legge sul Bail-in che ha azzerato il valore delle azione di Banca Marche, Banca Etruria, Carichieti e Carife.
Codacons che non ha però partecipato all'incontro col nuovo presidente della good bank Roberto Nicastro, tenutosi oggi: "È inutile prendere parte per sentirsi dire che non c'è modo di risarcire i risparmiatori". La delusione dopo l'incontro è arrivata da Elio Lannuti, presidente Adusbef: "Siamo venuti per rispetto istituzionale ma non ci aspettavamo nulla". Durante l'incontro l'Adiconsum ha anche avanzato la proposta di destinare al fondo per i risarcimenti "parte del ricavato dalla cessione delle bamche e dalle azioni di responsabilità contro chi ha dissipato il patrimonio". Per Adoc invece ci sono degli spiragli positivi: "L'incontro è terminato con l'impegno del presidente Nicastro a valutare le azioni da intraprendere anche al fine di recuperare la fiducia, notevolmente incrinata, dei consumatori nel sistema bancario".
Il 31 gennaio è già previsto anche un presidio a Montecitorio e a metà febbraio una "grande manifestazione nazionale" a tutela del risparmio. Ai vertici delle good bank i consumatori hanno chiesto di avere dati in dettaglio sulle emissioni di bond subordinati e sul perché ci sia stato un abbattimento così forte dei crediti trasferiti alla bad bank.
Intanto alcuni cittadini truffati dalle banche si rivolgono all'Europa e parte la petizione #siamotuttiluigino, dal caso di Luigino D'Angelo che è arrivato a suicidarsi dopo aver visto l'azzerarsi dei suoi risparmi a Banca Etruria. "In questi giorni - scrive in una nota questo comitato di consumatori - abbiamo verificato come l'atteggiamento del Codacons sia alquanto ambiguo e protagonista, abbiamo così deciso di rivolgersi autonomamente al Parlamento Europeo che crediamo sia l'unica istituzione che possa garantirci il rimborso dei nostri risparmi. Tutti i truffati d'Italia oggi si riconoscono nel vero martire di questa truffa colossale: Luigino D'Angelo oggi è l'uomo che ha pagato con l'estremo sacrificio la vergognosa gestione dei risparmi che gli Istituti di credito fanno a danno dei cittadini".
"I pre-sondaggi effettuati in modo propedeutico alla presentazione delle manifestazione di interesse confermano che le 4 banche rappresentano un target attraente per i potenziali acquirenti e sono una realtà strategica sul territorio". Lo hanno voluto sottolineare così le Nuove CariChieti CariFerrara, Banca Etruria e Banca Marche in una nota che segue la pubblicazione del bando da parte di Bankitalia per la cessione delle attività degli istituti. "Si conferma - viene sottolineato - che nel quadro degli obiettivi industriali delle good bank, il processo di cessione sarà portato avanti in modo trasparente e non discriminatorio, volto a massimizzare in maniera competitiva la valutazione delle attività delle 4 banche. Le attività in vendita - ricorda la nota - prevedono in maniera preferenziale la cessione in un unico blocco complessivo, ma saranno valutate attentamente anche possibili offerte separate per una o più delle good bank ed eventuali partecipazioni strategiche".
Giorgio Galimberti
Notizie correlate
Tutte le notizie di Arezzo
<< Indietro





