Morto Galeazzo Auzzi, la città piange uno dei suoi ultimi grandi maestri

Nella notte scorsa, dopo una dura malattia, Firenze ha perso uno dei suoi ultimi grandi Maestri ed Artisti: ci ha infatti lasciati Galeazzo Auzzi, fiorentino doc, nato a Firenze nel quartiere di Santo Spirito il 4 marzo 1934.

Nonostante la malattia, prima di andarsene in punta di piedi, ha realizzato due grandi opere: un crocifisso per Papa Francesco, che lo stesso Pontefice ha benedetto di persona durante la sua visita alla città dello scorso novembre, e che a Firenze ricorderà il pasto che il Papa ha consumato alla Caritas in Piazza Santissima Annunziata, e un crocifisso d’argento realizzato per la parrocchia fiorentina di Santa Maria a Peretola.

Auzzi è famoso per essere stato ritrattista di Papi, Santi e Beati (non ultimo Mons. Pio Alberto Del Corona, ultimo Beato Toscano) e battaglie cavalleresche.

E’ autore del Monumento agli Angeli del Fango (1976), in Piazza Poggi, voluto dal Comune, Provincia e Regione per ricordare l’operato dei tantissimi giovani di tutto il mondo accorsi a risollevare Firenze dal fango dell’alluvione del 4 novembre 1966.

Proprio durante l’Alluvione, la mattina del 4 novembre, realizzò, su un anta di un armadio, la Madonna dell’Alluvione, che è stata poi posta sulla facciata del campanile della Parrocchia di San Pietro in Palco, in Piazza Cardinale Elia Dalla Costa.

Autodidatta avendo seguito l’istinto del suo carattere indipendente, ha iniziato giovanissimo dedicandosi al disegno e alla pittura, cercando di interpretare lo spirito del soggetto prescelto più che darne una rappresentazione oleografica.

Questa sua ricerca è già evidente nelle opere giovanili dove i vecchi vicoli e i palazzi fiorentini mostrano di essere principalmente un modo per studiare ed assorbire gli elementi semplici dell’architettura rinascimentale.

Non pago del successo iniziale, Auzzi si è dedicato con costanza alla ricerca di una personale espressione figurativa moderna legata agli immortali valori dell’arte antica con particolare riferimento a quella egizia, etrusca e romana dalle quali ha tratto ispirazione trasferendo certi temi attraverso la sua interpretazione artistica.

Auzzi con la sua tecnica a muro ha “cesellato” opere d’arte d’ampio respiro, d’ispirazione classica ma più agili e dimensionate dall’affresco tradizionale, sempre e comunque murarie e protese nell’attuale tramite l’incisività del segno e una certa stilizzazione che tuttavia non trascura i caratteri dei personaggi.

Talvolta ha preferito il supporto di un’autentico pezzo di muro ma in genere ricostruiva la base con calce e malta diluita in proporzioni diverse a seconda del chiarore o dell’oscurità richieste dallo sfondo, creando l’illusione del grande affresco.

Una menzione particolare va alla grande mostra itinerante, in occasione dell’Anno Santo del 2000, organizzata assieme all’Associazione Fiorentina Firenze Promuove dal titolo Dieci Pontefici per il Giubileo 2000; dieci quadri raffiguranti gli ultimi dieci pontefici personalmente benedetti da Sua Santità Giovanni Paolo II, che ha girato l’Italia venendo esposta in 10 diverse città diverse, visitata complessivamente da oltre 100.000 visitatori e terminata a Firenze nella Basilica di Santa Croce.

I quadri sono ora conservati ed esposti all’Opera Madonnina del Grappa di don Giulio Facibeni,

Le opera di Auzzi sono esposte in tutto il mondo.

Per decenni è stato uno delle colonne portanti della Società San Giovanni Battista, organizzando le principali cerimonie cittadine, soprattutto relative alla festa del Patrono San Giovanni.

Fonte: Ufficio Stampa

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