
La gelosia è un’emozione molto complessa, nel linguaggio comune viene usata facilmente e in molteplici contesti, ma nasconde molte altre emozioni come la rabbia, l’invidia, o sentimenti come la passione, ma anche la paura di perdere l’oggetto amato, possiamo quindi dire che ruota su tre attori, ovvero, su noi stessi, la persona che amiamo e l’altro, il rivale.
All’interno di una famiglia, la gelosia è piuttosto tipica, anche se c’è un solo figlio, questo può essere geloso, ad esempio, del rapporto esistente tra i genitori, se poi ci sono più figli possono nascere lotte e competizioni per essere il preferito o avere più affetto da mamma e papà.
Le cause che scaturiscono la gelosia possono essere varie, ma la più comune è molto spesso la nascita del fratellino, la rivalità è normale: la notizia di un altro bambino che chiederà amore e affetto ai genitori, può disorientare il primogenito che, fino a poco tempo prima, aveva tutte le attenzioni e l’amore per sé, può domandarsi perché mai mamma e papà abbiano voluto un altro figlio.
Quali sono i comportamenti che un bambino può mettere in atto, per dimostrare la sua contrarietà, come espressione di gelosia?
* con l’aggressività: attraverso pugni o morsi nei confronti dei genitori o anche sul nuovo arrivato;
* con atteggiamenti ostili: come prendere in giro, tenere il broncio o isolarsi, diventare oppositivi o capricciosi per attirare l'attenzione di mamma e papà;
* attraverso segni di regressione in comportamenti e abilità già acquisite;
* con atteggiamenti di estrema compiacenza o di dipendenza dai genitori;
* negando del tutto l'esistenza del fratellino.
Questi comportamenti spesso disorientano i genitori che all’improvviso si chiedono come mai il loro piccolo sia diventato così dispettoso, capriccioso e si comporta male di proposito. In realtà è solo un bambino geloso che, come visto prima, ha semplicemente molta paura ed è confuso rispetto a quello che sta succedendo in casa.
Per questo è importante che non venga punito per i suoi comportamenti, ma compreso, che venga visto così, semplicemente, come un bimbo che sta affrontando un periodo difficile ed è triste e impaurito, ma soprattutto non negando le sue emozioni, ogni emozione, infatti, è importante, è il segnale che qualcosa non va e se inibita o negata trova comunque il modo di emergere, magari attraverso altri canali.
Quindi, quali possono essere dei consigli pratici?
* Per prima cosa è più opportuno che siano i genitori ad annunciare l’arrivo del fratellino, in modo che non si incrini la fiducia verso mamma e papà;
* evitare anche di presentare il fratellino o la sorellina che arriverà, come un fantastico e meraviglioso compagno di giochi, visto che la realtà sarà ben
diversa, in particolare nei primi mesi di vita;
* è importante anche spiegare come andranno le cose, rispondendo in modo reale alle domande senza inutili dettagli. Far capire perché mamma dovrà andare in ospedale, chi sarà ad occuparsi di lui e magari anche permettergli di venire in ospedale per capire davvero dove è la mamma e cosa sta succedendo;
* molto bello è far avere al maggiore un regalo portato simbolicamente dal fratello più piccolo, visto che generalmente i regali andranno a lui e di solito ci si scorda del bambino più grande;
* una volta che si torna a casa può essere utile anche coinvolgere il fratellone ad occuparsi del nuovo arrivato, ma senza costringerlo, può comunque prenderlo in braccio senza vederlo come qualcosa di proibito che non si può toccare, evitando così che possa decidere di prendere in braccio il neonato quando non c’è nessuno in stanza;
* è inoltre opportuno evitare di fare molti cambiamenti tutti insieme, come far coincidere l’ingresso all’asilo con l’arrivo del fratellino oppure un cambio di casa o anche semplicemente cambiare la cameretta;
* tra le varie cose è comunque fondamentale che si cerchi di continuare a fare, col figlio più grande, le stesse cose che venivano fatte prima della seconda gravidanza, sia con mamma che con papà.
I consigli pratici possono essere molti ma alla fine quello che conta davvero è tentare di favorire l’instaurarsi di un rapporto affettuoso tra i due fratelli cercando, nei limiti del possibile, di non fare disparità, ovviamente tutti i figli devono essere protetti ed è importante che il fratello maggiore impari a non fare del male al più piccolo.
Cercare comunque di ascoltare e capire davvero come possa sentirsi il primogenito è davvero fondamentale, se si sentirà compreso fino in fondo, smetterà di manifestare emozioni negative e il piacere di stare insieme getterà le basi per una relazione unica e speciale.
Nel caso in cui vogliate suggerirci un argomento da affrontare o esporci una vostra problematica o preoccupazione scriveteci a studiopsicologicoilcammino@gmail.com e noi vi risponderemo o pubblicando la lettera in forma anonima o affrontando la tematica da voi richiesta
Elena Nencini