
Alla sede Cgil di Santa Croce sull'Arno sono stati presentati oggi, mercoledì 23 dicembre, i dati aggiornati al 30 settembre 2015 sulla situazione lavorativa nel comprensorio del cuoio. Presenti Tania Benvenuti (segretario Cgil zonale), Loris Mainardi (Cgil-Camera del Lavoro) e Domenico Contino (Filctem-Cgil Pisa). Durante l'incontro è stato fatto il punto della situazione sul settore conciario e calzaturiero.
Assunzioni e licenziamenti - I dati del Centro per l'Impiego non possono dare un quadro completo e definitivo del 2015, ma dicono già molte cose. "Aumentano nel 2015 le persone iscritte e disponibili a lavorare. Da notare il grande incremento delle donne. Nel clima di crisi ancora persistente, nelle famiglie anche le donne cercano lavoro e si iscrivono al Cpi". Dalle circa 12.300 unità iscritte in totale nel 2014 si passa alle 12.667 attuali. Le assunzioni che hanno stabilizzato il lavoro sono 437. I contratti a termine calano, rimangono nel 30% dei contratti gnerici, ma di quelli rimasti il 13% riguarda immigrati. Come a dire: il precariato esiste ancora e tartaassa i più deboli.
Più di mille i disoccupati nel 2015 - Sul fronte disoccupazione sono 1.200 circa le domande Naspi, la misura di aiuto per la disoccupazione involontaria, da sommare alle 160 richieste di mobilità. Senza considerare il numero sconosciuto di quanti hanno perso il lavoro e non hanno potuto rivendicare ammortizzatori sociali. "Dopo anni di crisi in cui sono stati sfruttati i contratti di solidarietà e le misure per salvare i lavoratori, oggi si licenzia più di prima - commenta Contino -. La nostra zona tempo fa era quella che teneva meglio le crisi, oggi si sta allineando all'andamento generale".
"Il settore calzaturiero sta per scomparire" - Secondo Mainardi "il settore calzaturiero nella provincia di Pisa ha già imboccato la via dell'estinzione. I problemi riguardano la poca coesione tra le aziende, come invece avviene nel settore conciario, la pochissima formazione e la qualità del prodotto, anche oggi scaduta". Contino commenta: "Le professionalità stanno abbandonando la zona verso il Fiorentino. Senza una persona capace e competente, non potrai avere un prodotto di qualità".
E nel conciario? - Si potrebbe riassumere la situazione del conciario dicendo che le grandi firme fanno il bello e il cattivo tempo. In quest'ultimo anno si sono visti però parecchi temporali: "L'andamento della crisi prima era sviluppato a macchia di leopardo sul territorio - commenta Mainardi - ma stavolta l'impatto è più uniforme. Le aziende sotto le grandi firme sono sopravvissute ma oggi c'è molta preoccupazione". "C'è un atteggiamento diffuso - critica ancora - delle firme che si servono dei fornitori come se fossero banche: fanno grandi ordini, prelevano il pellame poco alla volta usando l'azienda come magazzini e pagano a lunga scadenza. Un'azienda che non ha le spalle forti si trova in difficoltà".
Segnali positivi? "Speriamo" - "Oggi - conclude Mainardi - a quanti mi dicono che i segnali per le ordinazioni invernali sono positivi rispondo 'speriamo', perché sono gli stessi che dicevano le medesime cose delle ordinazioni estive, che non sono mai partite".
Lavoro duro, lavoro nero - La Cgil di zona ha registrato più di 500 pratiche per vertenze legali. Il problema principale sono gli stipendi: la metà delle vertenze è per recupero crediti. A seguire 130 circa violazioni contrattuali (su orari, qualifiche non rispettate, ecc), 60 per procedure di concordati. Da sommare alle 92 consulenze. Chi si rivolge nel 2015 alla Cgil: "Le persone con più tutele che cercano di rivendicare i loro diritti - spiega Benvenuti -, chi è a disagio butta giù il rospo e va avanti".
Dall'ufficio Inca aumentano del 205% le domande di mobilià (adesso sono 159) e corollano le domande per le pensioni del 18%. Dati che parlano da soli.
I voucher usati in modo sbagliato - Contino segnala anche nuove e inquietanti modalità di lavoro: quello attraverso i voucher: "Si sa che su 10 euro di voucher 7,50 vanno al lavoratore e il resto per la previdenza e l'assicurazione. In molti casi questi voucher vengono usati per coprire prestazioni di lavoro più lunghe di lavoro, magari pagate a nero".
"Se scoppia una guerra, finisce il mercato per le élite" - La situazione geopolitica internazionale è anch'essa fonte di preoccupazione per il settore: "I focolai in queste zone di guerra incideranno e molto. I prodotti che vanno per la maggiore in Arabia, Israele, Nigeria, sono tutti di alta qualità, di cui la gente non ha bisogno immediato", spiega Mainardi. Senza contare le sanzioni economiche alla Russia.
Uno studio della Cgil - È in preparazione un rapporto della Cgil locale e provinciale sul distretto. Dalla formazionwe alla valorizzazione del distretto, molti saranno i temi che verranno toccati. Contino ha annunciato che lo studio verrà reso noto tra gennaio e febbraio 2016.
- Tania Benvenuti (foto gonews.it)
- Domenico Contino (foto gonews.it)
- Domenico Contino (foto gonews.it)
- Loris Mainardi (foto gonews.it)
- Tania Benvenuti (foto gonews.it)
Elia Billero
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