
"Fare il cristianesimo". È il tema dell'incontro in programma sabato 5 dicembre alle ore 17,45 presso il Convitto della Calza di Firenze, organizzato dalla Fondazione Internazionale Giovanni Paolo II. Protagonisti, l’ Arcivescovo di Ferrara monsignor Luigi Negri, e Raffaele Tiscar, dell'Associazione Cometa di Como, che si occupa di accoglienza di minori e bambini in affido. E' da sottolineare la partecipazione di Tiscar già Assessore del Comune di Firenze e attivo parlamentare fiorentino.
Di fronte alla barbarie di Parigi che sconvolge le nostre coscienze di occidentali e alle minacce rivolte anche all'Italia e alla Chiesa, l'incontro del 5 dicembre non sarà solo la presentazione dell'ultimo libro di monsignor Negri "Il cammino della Chiesa" (edizioni Ares) ma un tentativo di rispondere alla barbarie con la razionalità e la creatività della fede e della storia cristiana che sta alla base della nostra civiltà.
Davanti a questo il cristiano sente il dovere di un giudizio e di una testimonianza. Il Dio che noi abbiamo incontrato, il Dio di Gesù Cristo, non è un Dio della morte ma un Dio della vita. Il dio dei terroristi gode del sangue e si rallegra della morte dei peccatori. La gloria del nostro Dio non è la morte dell'uomo, giusto o peccatore che sia, ma che l'uomo viva. I terroristi credono di essere più forti di noi perché credono in qualcosa che vale più della vita, e per cui sono pronti ad offrire la loro vita. È il loro dio, dio di vendetta e di morte.
Davanti a loro l'Occidente, nonostante tutta la sua immensa forza materiale, si sente debole perché non crede più in nulla, ha perduto il suo Dio e con esso la voglia e la capacità di difendere se stesso, i suoi valori e perfino la vita dei suoi cittadini. Noi crediamo in Qualcuno che vale più della vita, il nostro Dio che non chiede sacrifici umani ma offre la Sua vita perché l'uomo viva. Da questa fede tutti insieme possiamo trarre l'energia per difendere i valori che amiamo, la vita della nostra gente, la civiltà dell'Europa.
L'Arcivescovo di Ferrara sferza la nostra civiltà occidentale invitandola a guardare in faccia le proprie contraddizioni e tradimenti , ma non risparmia la Chiesa evidenziando la “crisi di coscienza della sua identità”. Si è oscurata l’identità della chiesa, dice il vescovo, “è come se l’identità ecclesiale dipendesse da fattori che sono secondari quanto inefficaci, come un certo consenso della mentalità dominante, o un certo benessere di carattere psicologico e affettivo all’interno delle nostre comunità ecclesiali che, come diceva acutamente Benedetto XVI, rischiano di diventare centri di «psicanalisi fai da te».”
Tanti e attuali i temi che monsignor Negri affronta nel libro: “Una Chiesa che non si ponga come un punto di contraddizione profondo, reale, dell’ideologia dominante, è una Chiesa che non rivela tutta la capacità salvifica che la fede in Cristo ha”. Sta prevalendo, incalza Negri, “una sorta di autoridimensionamento della Chiesa in termini di riduzione privatistica e intimistica”, la chiesa è vittima di “una crisi culturale grave, ampia, molto articolata". Potrà resistere di fronte alle sfide un mondo che si sta sempre più radicalizzando nello scontro tra un occidente che ha perso la sua anima e non sembra più trovare le forze morali per resistere di fronte alla marea montante e violenta di un terrorismo islamico che sembra inarrestabile?
Fonte: Fondazione Giovanni Paolo II
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