La denuncia di Eleuterio Grieco (Uil): "La riforma non tratta la sanità penitenziaria"

Il carcere di Sollicciano

In questi giorni si è parlato ed approvato la riforma sanitaria in Regione Toscana finalizzata al miglioramento di essa, ma come spesso accade, nel progetto si è trascurato, la sanità penitenziaria; come non sono state sentite le OO.SS. della polizia penitenziaria che in detti contesti operano e si interfacciano con il sistema stesso.

Questa la denuncia di Eleuterio Grieco, Coordinatore Provinciale della UIL PA Penitenziari di Firenze.

Proprio oggi abbiamo denunciato il quadro desolante e negativo sul versante dell’assistenza e delle prestazioni sanitarie all’interno della struttura penitenziaria Fiorentina di Sollicciano.

-Aggiunge Grieco –

Il trend negativo evidenzia che dal 01 Giugno 2014 al 17 Novembre 2015 numero 1168 detenuti sono dovuti ricorrere in VIA D’URGENZA ai sensi dell’’art. 17 DPR 230/2000 negli ospedali Fiorentini.

Se poi tali dati vengono incrociati con il numero degli utenti presenti a Sollicciano circa 700, la sintesi che ne scaturisce è davvero preoccupante poiché certifica un sistema sanitario che presenta grossissime imperfezioni sul versante della medicina preventiva visto e considerato che solo il 5% di questi invii immediati attraverso il numero di emergenza 118 si è poi tramutato in un ricovero ospedaliero.

Non vi è dubbio, che i detenuti devono usufruire dell’assistenza sanitaria secondo le disposizioni della vigente normativa e che l’assistenza deve essere prestata all’interno degli istituti penitenziari, salvo quanto previsto dal secondo comma dell’articolo 11 della legge, ma è pur vero che questi dati dimostrano che si è di fronte ad una politica di gestione e di assistenza sanitaria, poco efficiente ed un uso smodato della norma di riferimento con costi elevatissimi che si ripercuotono anche sui cittadini toscani.

–In conclusione Grieco afferma

Riteniamo che non sia nostro compito trovare le soluzioni adatte ad una siffatta gestione, ma è importante che si trovi con fermezza e sollecitudine risolutezza alla questione posta, lasciando da parte per una volta i giochi politici, poiché il carcere non può essere considerato una gallina dalle uova d’oro essendo esso un costo troppo esoso sia in termini di spesa sanitaria regionale che di impiego di risorse umane e strumentali nella gestione della sicurezza da parte della polizia penitenziaria la quale opera in contesti ospedalieri che non garantiscono poi sicurezza ed ordine pubblico specialmente dopo gli attacchi terroristici e le segnalazioni di presenza di cellule terroristiche all’interno delle carceri così come dichiarato di recente dal Ministro Alfano.

Fonte: UIL-PA Penitenziari Firenze - Ufficio Stampa

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