
Dopo l’appuntamento primaverile con il Craft the Leather a San Miniato, arrivato alla sua quarta edizione, e la pausa estiva, l’autunno è stato ricco di impegni per il Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale.
A settembre la stagione è stata inaugurata con Lineapelle a Milano, dove le concerie del Consorzio hanno presentato le loro collezioni e, a fine mese, il Craft the Leather on the Road a New York.
Ad ottobre è stata la volta del tradizionale appuntamento a Tokyo per l’evento “Pelle al vegetale 2015”….e c’è ancora qualcosa in cantiere prima della fine dell’anno.
Il 22 settembre scorso, il Consorzio ha organizzato a New York, un altro dei suoi momenti di formazione “on the road” per gli studenti del Fashion Institute of Technology (FIT).
Il “Craft the Leather on the Road” nasce come versione itinerante del “Craft the Leather”, un progetto di formazione rivolto ai giovani aspiranti designer delle più prestigiose scuole di moda e design internazionali, nato nel 2012, che nelle quattro edizioni organizzate finora ha prodotto ottimi risultati in termini di visibilità nel mondo della filiera pelle e ha ottenuto grandi apprezzamenti dalle scuole che hanno avuto la possibilità di parteciparvi.
Grazie al Craft the Leather il Consorzio ha instaurato una fitta rete di relazioni con gli istituti di moda internazionali che oltre ad ampliare gli orizzonti del progetto stesso ha portato alla nascita nel 2014 del “Craft the Leather on the Road”, un tour itinerante che porta un concentrato dell’esperienza “Craft the Leather” nelle scuole che hanno partecipato in passato al programma, con un seminario tecnico su tutti gli aspetti della Pelle Conciata al Vegetale in Toscana, una installazione delle collezioni di accessori create dai designer che hanno partecipato a Craft The Leather in passato, una dimostrazione dal vivo delle tecniche artigianali toscane di lavorazione della pelle e un laboratorio pratico per un selezionato gruppo di studenti che imparano ad utilizzare la pelle conciata al vegetale per le loro creazioni.
In particolare, nella trasferta statunitense la Dr.ssa Diane Becker, consulente del Consorzio per i progetti didattici e formativi, nel suggestiva cornice del Katie Murphy Amphithetre del FIT di New york, di fronte ad un centinaio di studenti dei corsi di calzatura e pelletteria e al corpo docente della più famosa università del design americana, ha presentato un seminario di approfondimento sulla concia al vegetale e sulle produzioni di eccellenza del Distretto Toscano.
Un ristretto gruppo di studenti ha avuto poi l’opportunità di partecipare al workshop tenuto dal maestro artigiano fiorentino Mario Bemer, sulle tecniche artigianali di realizzazione di una calzatura su misura di alto livello.
Per tutta la settimana dell’evento innovative collezioni di oggetti in pelle conciata al vegetale in toscana sono state esposte al “Fred P. Pomerantz Art & Design Center”, centro espositivo del FIT.
Infine, il 28 ottobre alla Spiral Hall a Tokyo, il Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale ha presentato alla "La nostra pelle non mente, non teme di mostrare i segni lasciati in eredità dal tempo", un seminario tecnico di approfondimento sulla pelle conciata al vegetale al quale hanno partecipato oltre 250 operatori del settore, mostrando un grande interesse per gli interventi che si sono succeduti.
Il primo, quello del Presidente del Consorzio, Simone Remi, che ha illustrato la storia del distretto conciario toscano, dai primi segnali di industrializzazione alla fine del Settecento al boom economico negli anni successivi alla seconda guerra mondiale:
"Il bottale, inventato nel 1892 da due conciatori italiani, i fratelli Durio, sostituiva le fosse per la concia lenta, occupava minor spazio, riduceva drasticamente i tempi di lavorazione: si poteva passare dagli otto mesi richiesti per la concia in fossa a 48 ore per la concia in bottale."
"....la storia di Santa Croce sull’Arno e Ponte a Egola, delle pelli e del cuoio, della gente e del territorio, sarà intimamente connessa con le sorti della conceria. Negli anni del secondo dopoguerra si posero le basi per un
modello di sviluppo ancora una volta tipicamente locale che, fra stagnazioni, recessioni e congiunture favorevoli, porterà ad un sistema economico incentrato sulla piccola industria conciaria e le attività collaterali concentrate in distretto, il Comprensorio del Cuoio Toscano."
Il secondo, quello del consigliere del Consorzio, Paolo Quagli, che ha delineato un quadro del distretto conciario oggi, affrontando i temi della sostenibilità ambientale e sociale e dell'etica di prodotto:
"Questi siamo noi, i conciatori toscani. Spesso i clienti ci dicono cha siamo cari, ma noi non abbiamo intenzione di combattere nella battaglia dei prezzi, perché questo inevitabilmente vorrebbe dire tagliare costi di produzione a discapito del prodotto o dell’etica di produzione. Preferiamo continuare a combattere la battaglia della qualità e dei principi etici di produzione."
Il pubblico giapponese ha ancora una volta seguito con grande attenzione i temi proposti dal Consorzio Vera Pelle Conciata al Vegetale in Toscana e la conferenza stampa a chiusura del seminario si è protratta a lungo per il notevole interesse mostrato dai giornalisti nipponici per la pelle conciata al vegetale in Toscana e gli argomenti trattati dai relatori.
Fonte: Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale
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